TORINO 29 – "Bad Posture", di Malcom Murray (Festa Mobile)


Per il suo esordio nel lungometraggio Malcom Murray sceglie il registro del “cinema verità” portando sullo schermo la sua città e i suoi amici. Come dice lo stesso Murray: “Bad Posture è un racconto del divenire adulti dove nessuno diventa maturo e dove il racconto è predestinato fin dall’inizio”.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Per il suo esordio nel lungometraggio Malcom Murray (che ha ottenuto diversi premi nei festival più prestigiosi per i suoi spot per  aziende del calibro di Microsoft e Toyota) sceglie il registro del “cinema verità” portando sullo schermo la sua città e i suoi amici. Ad interpretare il protagonista, infatti, è Florian Brozek ex compagno di scuola di Murray che firma anche la sceneggiatura (pur essendo un completo esordiente nel modo del cinema e ammettendo, anzi, di non frequentarlo neanche molto come spettatore). Alla luce di questi elementi è evidente come la storia altro non sia che un pretesto per raccontare la vita da adolescenti nella loro città natale (Albuquerque). Come dice lo stesso Murray: “Bad Posture è un racconto del divenire adulti dove nessuno diventa maturo e dove il racconto è predestinato fin dall’inizio”.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Flo è stato appena licenziato dal lavoro e trascorre la torrida estate di Albuquerque vagando senza meta con il suo migliore amico Trey che vive di furtarelli e spaccio di erba. Trey usa Flo come diversivo per distrarre Marissa e riuscire indisturbato a rubarle l’auto, ma in quei pochi attimi di conversazione Flo si innamora di Marissa e non riesce a superare il rimorso per il furto. Escogita, allora, un piano che gli permetta di rivedere Marissa, restituirle la refurtiva, senza tradire la fiducia dell’amico.

 

Come si diceva, stilisticamente siamo in pieno “cinema verità”, con camera per lo più fissa o con  movimenti molto semplici ed addirittura alcuni zoom in avanti alla ricerca di una maggiore aderenza oppure correzioni dell’inquadratura in stile “simil-amatorale”. La sceneggiatura, se da una parte ha l’indubbio merito di trasudare realismo raccontando le esperienze di un ragazzo tutt’altro che risoluto che passa la maggior parte del tempo ad osservare gli avvenimenti e solo in minima parte ad esserne parte attiva, sconta, d’altra parte, l’inesperienza dello sceneggiatore che non riesce a pieno a dare un ritmo alla narrazione.

Gustosa, infine, la colonna sonora che spazia da Isobel Campbell a Monteverdi: nell’unica scena che si distacca dallo stile verità per raccontare la visione di Flo che dopo una botta in testa cade in piscina e immagina Marissa.

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative