TORINO 29 – "L'orogenesi", di Caldwell Lever e "(S)Comparse", di Antonio Tibaldi (Italiana.Doc)


Dalla presa dei Monti della Sabina fino all'incontro di San Francesco con il lupo. Sono alcuni dei tableaux vivants del documentario Orogenesi, firmato da Caldwell Lever.Una sinestetica e lirica rimembranza sul concetto di storia e memoria. Mentre (S)Comparse, bel documentario di Antionio Tibaldi, è in sostanza L'Effetto Notte di Terraferma 

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Un processo di trasformazione lungo secoli. Come quello messo in atto dal lento procedere della Storia. Un viaggio a ritroso in dieci capitoli, narrati dal voce di Giorgio Albertazzi, per riannodare i fili del passato italico. La fondazione di Roma e la espansione. Dalla presa dei Monti della Sabina fino all'incontro di San Francesco con il lupo. Orogenesi, firmato da Caldwell Lever, è un sinestetica rimembranza di quel tempo. Il procedere di tableaux vivants sincopati dalle musiche di Monteverdi immergono lo spettatore in una sorta di ovattata placenta letteraria. I colori del paesaggio, fotografato dalla grana della pellicola, risplendono con la purezza dei tramonti montani. Il lento trascorrere delle epoche fa rimerge archeologicamente il flusso delle memorie sepolte dai secoli. Orogenesi  appartiene a quella schiera di documentari che con ricercano con grande coraggio di rimediare alle rivoluzioni del tempo. Fermando nella immagini ciò che ancora possiamo salvare. Così i volti degli abitanti, ultimi discendenti dei popoli che si opposero a Roma, ci ricordano lo stesso coraggio nel salvare ciò che di più caro ci appartiente, la nostra identità. 

 

 L'Effetto Notte di Terraferma è questo bel documentario di Antonio Tibaldi, (S)Comparse. Cinque mesi passati a Linosa per costruire dal nulla il film di Emanuele Crialese. Cinque mesi passati tra organizzazione delle comparse e produzione esecutiva. Tra costumi e location. Ciqnue mesi in cui gli abitanti dell'isola ha osservato e partecipato 'a fare cinema'. Tibaldi racconta l'umanità dietro e accanto la macchina da presa. E lo fa cercando di partecipare in prima persona alle giornate e ai ciak delle (s)omparse africane reclutate come clandestini. Ecco lo straordinario 'fake'. Chi ha vissuto in prima persona il viaggio della morte e della disperazione sulle carrette del mare si ritrova ora a rinterpretare se stesso. Con gli abitiscelti da esperte costumiste e piccoli gesti in scena costruiti a tavoli da aiuto registi. Crialese appare poco. Come un demiurgo va avanti per la sua strada. La natura ogni tanto prova a mettere qualche ostacolo e i saggi pescatori di Linosa provano anche a suggerire qualche piccola 'aggiunstamento'. Ma il cinema ha i suoi tempi stretti e non sempre vanno d'accordo con i ritmi dell'isola mediterranea. (S)comparse è un documentario sincero  per dire a quei ragazzi dalla pelle nera che, come dice un carabiniere sul molo mentre si gira la scena del rimpatrio: 'Sono solo viaggiatori, nel loro paese non hanno nulla. Viaggiano per cercare qualcosa'.

 

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