Tornando a Est, di Antonio Pisu
Secondo capitolo della saga “EstTrip” che rinuncia alla componente documentaristica del precedente film in favore di una spy-story popolata da villain italiani. Un ritratto efficace e ricco di spunti.
Tornando a Est è il secondo capitolo di Est – Dittatura Last Minute, film del 2020 basato sul racconto Addio Ceausescu di Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi. Pur rinunciando alla componente documentaristica, anche questo film riesce ancora una volta a combinare semplicità artigianale e attenzione ai pregi e difetti dei tre inseparabili amici Pago, Rice e Bibi, alle prese con la loro avventura picaresca presto pronta a trasformarsi in viaggio di formazione.
Tornando a Est ci riporta all’inizio degli anni Novanta, precisamente nel 1991, due anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Pago, Rice e Bibi, dopo l’avventura in Romania, sembrano aver messo quasi la testa a posto e conducono una vita tranquilla a Cesena. Tuttavia, da alcuni mesi Bibi mantiene una corrispondenza con una ragazza bulgara e decide di proporre ai suoi amici un nuovo viaggio insieme per andare a trovarla.
Antonio Pisu, dopo la parentesi thriller di Nina dei lupi (2023), riprende quella che potrebbe essere la sua saga “EstTrip” con lo schema del fortunato Est – Dittatura Last Minute. I tre amici questa volta intraprendono un viaggio verso la Bulgaria (alla ricerca dell’amore di Bibi) e il regista sposta la narrazione dal genere docu-film con sfumature politiche a quello crime/action. Le sequenze poetiche musicate con L’ombra della luce di Battiato lasciano spazio a un ritmo più serrato da spy story, dove i momenti di lirismo scompaiono a favore di una narrazione popolata da villain italiani caricaturali (Cesare Bocci) e criminali bulgari immersi nel giro della prostituzione. Tornando a Est ha il pregio di non far mai guardare l’orologio, segno che il racconto fila senza intoppi e anche quello di rendere i protagonisti, Lodo Guenzi, Matteo Gatta e Jacopo Costantini, più tridimensionali e strutturati rispetto al film precedente, mantenendo un’autenticità e una genuinità che emergono soprattutto nei momenti in cui il film assume l’atmosfera leggera e spensierata di un road movie, come nella scena in cui il poliziotto bulgaro di frontiera chiede ai ragazzi italiani cosa ne sarà del Commissario Cattani de La Piovra e i ragazzi sono costretti a improvvisare inventando il finale del telefilm.
Qualcuno lo considererà un piccolo film, fresco e leggero, seppur meno spensierato Est – Dittatura Last Minute. Tuttavia, ancora una volta, Antonio Pisu, con l’aiuto della fotografia del rumeno Adrian Silisteanu, delinea un ritratto efficace, ricco di spunti e riflessioni intelligenti, come nella scena centrale ambientata in un supermercato, in cui Rice si interroga sulla propria vita con una riflessione attuale in cui risuona l’amarezza di una generazione destinata alla precarietà : “Stupidamente pensavo che sarebbe cambiato tutto, pensavo che, se veniva giù un muro, sarebbe cambiato il mondo, poi l’Europa, e magari cambiavamo anche noi.”
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Regia: Antonio Pisu
Interpreti: Lodo Guenzi, Matteo Gatta, Jacopo Costantini, Cesare Bocci, Alexandra Vale, Zachary Baharov
Distribuzione: Plaion Pictures Italia
Durata: 102′
Origine: Italia, 2024
























