Tra Mickey Rourke e Vittorio De Seta

Continuano gli appuntamenti di Sguardi Persol sul cinema
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 “Un film che a distanza di 35 anni ancora impressiona e continua a far discutere”. Così commenta Enrico Magrelli dopo la proiezione di Il portiere di notte di Liliana Cavani, presentato domenica al cinema Farnese-Persol nell’ambito della rassegna Sguardi Persol sul cinema. Sull’accoglienza critica riservata al film, la Cavani ha commentato: “Allora la critica girava intorno alle cose. Mi chiedevano sempre se il mio film era politico. Ma perché a quei tempi quelle erano le domande che si facevano. Ma non è un film politico. Va ben oltre i ruoli storici dei personaggi. Indaga la verità dei sentimenti”. La regista guarda con entusiasmo alla “rinascita” cinematografica di Mickey Rourke, attore con cui ha girato Francesco nel 1989 e che ammira profondamente: “è un attore sensibile e particolare, che può ancora fare molte cose. Ha un plus di umanità rispetto alla media degli attori americani. Mi piacerebbe molto fare un altro film con lui. Rourke ha anche in cantiere un’idea da realizzare insieme ma il progetto si è momentaneamente bloccato per problemi di diritti. In ogni caso, abbiamo altre alternative. Ci siamo sentiti anche di recente. In realtà non ci siamo mai lasciati dai tempi di Francesco. Siamo molto amici”. Ma come’è lavorare con Rourke e con gli attori americani? “C’è una differenza di lavoro con l’attore americano rispetto all’attore europeo”, sottolinea la Cavani. “Con gli americani si prova molto, con gli europei meno. Io comunque dagli attori voglio sempre una loro originalità. Devono tirare fuori se stessi in piena libertà. Io do l’input, ma poi ci deve essere una spontanea adesione al personaggio. Mickey Rourke ad esempio ha una tecnica formidabile che gli arriva dall’Actor Studio. Tant’è che lui all’inizio voleva solo insegnare recitazione, poi Coppola gli ha servito la grande occasione su un piatto d'argento, chiamandolo per la parte del fratello di di Matt Dillon in Rusty il selvaggio e ha iniziato la sua carriera da attore. Sembra distratto, in realtà è molto profondo. Non usa molto l’improvvisazione che invece è tipica degli attori italiani. Con gli americani si fanno prove a tavolino come si fa a teatro, anche se il set poi è molto diverso dal palco teatrale”.
Il prossimo appuntamento di “Sguardi Persol sul cinema” è per domenica 19 aprile con Lettere Dal Sahara di Vittorio De Seta: cinema Farnese-Persol, ore 10.30, ingresso libero. A seguire incontro con Vittorio De Seta e Costanza Quatriglio, conduce Cristina Piccino.
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