Tre sorelle, di Enrico Vanzina

Dopo il fiacco Lockdown all’italiana, Enrico non ha l’energia ma ritrova lo spirito dei film girati con il fratello. E il set torna ad essere una grande famiglia allwrgata. Su Prime Video.

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Il tradimento prima del Covid-19 in Lockdown all’italiana. Non ci sono più gli spazi stretti di un appartamento in cui le due coppie erano costrette a convivere nel precedente film di Enrico Vanzina (il suo primo come regista) ma stavolta la fuga è da Roma al Circeo nel 2019.

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Marina (Serena Autieri) scopre che il marito Mario, primario di ortopedia, ha una relazione con un altro uomo. Per riprendersi dal duro colpo si confida con la sorella Sabrina (Giulia Bevilacqua), titolare di un negozio di abbigliamento, che ha a sua volta tradito il marito avvocato. Per cercare di svagarsi, vanno della villa al Circeo di Marina che porta con sé anche la sua massaggiatrice Lorena (Rocío Muñoz Morales) che ha anche lei il cuore infranto. Lì vengono raggiunte dalla terza sorella, Caterina (Chiara Francini), una costumista del cinema che si vanta continuamente dei suoi legami con i più importanti registi del cinema italiano. Non hanno però neanche il tempo per solidarizzare e riprendersi. Uno scrittore vicino di casa scatena la rivalità tra loro. Malgrado i continui dissidi, riusciranno comunque a restare unite.

Scordatevi l’omonimo dramma teatrale di Anton Čechov. Il film  lo dichiara apertamente all’inizio. Semmai bisogna  spostarsi dalle parti di Tolstoj e l’incipit di Anna Karenina quando viene sottolineato che “ogni famiglia è infelice a modo suo”. In Tre sorelle sembra esserci la continuità dei film che Enrico scriveva con Carlo. Ritorna sui luoghi delle isole, da Un’estate ai Caraibi, ad A spasso nel tempo, Selvaggi e Anni ’50. Il clima è quello della commedia sentimentale tra Un matrimonio da favola e La vita è una cosa meravigliosa. C’è sempre quell’ottimismo di fondo alla Frank Capra che ha attraversato la filmografia dei Vanzina che contasta con i sogni provvisoriamente infranti dei loro protagonisti. In più ritorna in gioco quel ping-pong col cinema soprattutto attraverso la figura di una scatenata Chiara Francini che chiama i registi per nome: Paolo (Sorrentino), Gianni (Amelio), Marco (Bellocchio) e tartassa la povera vicina di letto nella stanza dell’ospedale ammorbanfola con James Ivory, Wes Anderson e Milena Canonero.

Certo, è un cinema sempre uguale a sé stesso. Ma alla fine di questo si ha bisogno. E fa piacere ritrovare frammenti del Vanzina-factory dopo il fiacco Lockdown all’italiana. Gli sketch non appaiono più isolati ma inseriti comunque in un racconto corale. I personaggi femminili sono sicuramente quelli caratterizzati meglio mentre sullo scrittore seduttore alla fine vince il più giovane Tonino, 12 anni, che ha scommesso con i suoi amici di conquistare Lorena. Ci sono sempre tradimenti scoperti dietro la porta semichiusa, improvvisate di notte. Ma anche nostalgici bagni in acqua vicino a uno yacht e quel legame tra donne che richiama uno dei titoli più belli dei Vanzina, Quello che le ragazze non dicono.

Con Tre sorelle Enrico si affida essenzialmente alla forza della sua scrittura tanto da diventarne dipendente. Si vede dall’uso eccessivamente insistito della voce-off o dai personaggi che parlano in macchina. Quando però il film si libera dei suoi troppi narratori, ritrova quel sorriso di un cinema anni ’80/’90 che ci manca quelle battute che identificano quel cinema da “Ero fidanzata con Escobar e neanche lo sapevo” a “A forza di scassargli le palle a papà l’hai fatto diventare…”. Nel finale c’è quell’unione di un cinema di famiglie dove il set di Vanzina (Enrico) continua ad essere una grande famiglia. Con i suoi attori e i personaggi che ci ritornano per lavorarci, anzi viverci, nel tempo delle riprese.

Regia: Enrico Vanzina
Interpreti: Serena Autieri, Giulia Bevilacqua, Chiara Francini, Rocío Muñoz Morales, Fabio Troiano, Luca Ward, Daniele D’Agostino, Vincenzo Sebastiani, Nadia Rinaldi, Augusto Fornari, Robert Steiner, Massimiliano Rosolino
Distribuzione: Prime Video
Durata 93′
Origine: Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2
Sending
Il voto dei lettori
2.1 (20 voti)
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