Trieste Film Festival 2025 – Tutti i premi
Premio Trieste a Toxic di Saulé Bliuvaitė, Tata di Lina Vdovîi e Radu Ciorniciuc si aggiudicata il Premio Aple Adria Cinema e menzione speciale a FEKETE PONT/LESSON LEARNED di Bálint Szimler

Si è conclusa la 36a edizione del Trieste Film Festival, appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale. La cerimonia di premiazione si è tenuta venerdì 24 gennaio al Politeama Rossetti di Trieste, decretando come miglior lungometraggio Toxic di Saulė Bliuvaitė, vincitore del Premio Trieste. Il film, ambientato in un paesino rurale della Lituania, racconta l’amicizia tra due ragazze adolescenti che partecipano a un casting di modelle. La giuria composta da Sabine Gebetsroither, Ilinca Manolache e Paolo Moretti ha ha definito il lungometraggio “un debutto autentico e crudo sul passaggio all’età adulta: una storia adolescenziale senza compromessi, incisiva e autentica”. Toxic è il primo lungometraggio di Saulė Bliuvaitė e aveva già vinto il Pardo d’Oro alla 77ª edizione del Locarno Film Festival.
La giuria ha assegnato una menzione speciale a FEKETE PONT/LESSON LEARNED di Bálint Szimler, film che ritrae una scuola come microcosmo della società ungherese contemporanea, motivando con: “L’autenticità delle situazioni in classe e delle dinamiche tra studenti, insegnanti e genitori rende le ingiustizie rappresentate ancora più evidenti e il commento sociale ancora più urgente”. Il premio Alpe Adria Cinema per il miglior documentario è stato vinto da Tata di Lina Vdovîi e Radu Ciorniciuc, elogiato dalla giuria per come “esplora con maestria i delicati territori dei traumi intergenerazionali, della violenza e della repressione nelle società patriarcali”.
Per i cortometraggi, il premio TSFF Corti, offerto dalla Fondazione Osiride Brovedani, è andato a Night of Passage di Reza Rasouli. Due mezioni speciali sono state attribuite a a Left-Handed Pen di Adas Burkšaitis e RRUGËS/On the way di Samir Karahoda. Il voto del pubblico ha assegnato i suoi premi decretando i seguenti vincitori: Miglior Lungometraggio a Three Kilometers To The End Of The World di Emanuel Pârvu; Miglior Documentario a Tata di Lina Vdovîi, Radu Ciorniciuc; Miglior Cortometraggio a The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojša Slijepčević.
Il Premio CEI (Central European Initiative) è stato assegnato a Under The Vulcano di Damian Kocur per “il racconto indiretto sull’invasione russa in Ucraina attraverso il punto di vista di un’adolescente, in un film di formazione sulla fragilità umana”.
Il Premio Corso Salani 2025 è andato all’italiano Il canto di Alina di Ilaria Braccialini e Federica Oriente, mentre il Premio Cineuropa a Fekete Pont/Lesson Learned di Bálint Szimler, un’opera, si legge nella motivazione “raffinata, che nel suo microcosmo controbilancia l’angoscia dei temi alla serenità ed il senso dello humour emanati dalla forma, superando così le difficoltà finanziarie e politiche di produzione”.
Qui gli altri premi assegnati.