Trieste Film Festival 26 – Fischio d'Inizio


Krzysztof Zanussi, Ralph
 Fiennes in un personaggio di Turgenev, Corneliu Porumboiu, Bobo Rondelli e Piero Ciampi, il Dottor Zhivago, e ovviamente Corso Salaniil Festival di Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli apre i battenti della sua edizione 2015. Dal 16 al 22 gennaio, il punto sulla produzione più interessante del cinema dell'Europa centro-orientale. Anche quest'anno, i premi sono attribuiti dal pubblico

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Ci Siamo. Il Trieste Film Festival di Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli apre i battenti della sua edizione numero 26, dal 16 gennaio, nel segno di Krzysztof ZANUSSI, che terrà un'attesa masterclass e presenterà a Trieste in anteprima italiana il suo ultimo film OBCE CIA?O (Corpo estraneo / Foreign Body).
In apertura della manifestazione, DVE ŽENŠ?INY (Due donne / Two Women), della regista russa Vera Glagoleva, con Ralph Fiennes e Sylvie Testud, un'anteprima internazionale in costume, dalla pièce teatrale di Turgenev “Un mese in campagna”.

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Nucleo centrale del programma rimangono i tre concorsi internazionali – lungometraggi, corti e documentari – che ogni anno fanno il punto sulla produzione più interessante del cinema dell'Europa centro-orientale. E anche quest'anno i premi al Miglior lungometraggio, al Miglior cortometraggio e al Miglior documentario saranno attribuiti dal pubblico.

In concorso (tutti titoli in anteprima italiana) ci sono UROK (La lezione / The Lesson) dei registi bulgari Kristina Grozeva e Petar Valchanov, premiato in molti festival internazionali (tra cui San Sebastian); e SIMINDIS KUNDZULI (L’isola del granturco / Corn Island) di George Ovashvili, che ha vinto il Grand Prix e il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Karlovy Vary 2014. E ancora, VIKTORIA di Maya Vitkova (altra cineasta bulgara, a conferma del momento felice che il cinema vive in Bulgaria), presentato al Sundance Festival, VARVARI (Barbari / Barbarians) di Ivan Iki?, girato con attori non professionisti, menzione speciale all'ultimo Festival di Karlovy Vary; CESTA VEN (La via d’uscita / The Way Out) di Petr Václav, sul futuro impossibile di una giovane donna Rom nella Repubblica Ceca; RISTTUULES (Dove s’incrociano i venti / In the Crosswind) dell'estone Martti Helde, che racconta di quando, nel 1941, decine di migliaia di persone in Estonia, Lettonia, Lituania, vennero deportate dalle loro case su ordine di Stalin, per epurare i Paesi Baltici (presentato al festival di Toronto). In concorso anche DREVO (L’albero / The Tree) della slovena Sonja Prosenc, storia di un rifugio che si trasforma in prigione; KOSAC (Il mietitore / The Reaper) di Zvonimir Juri?, una coproduzione Croazia – Slovenia, presentata all’ultimo Festival di Toronto, e premiatissima al Festival di Pola 2014, e infine STO SPITI (A casa / At Home) del regista greco Athanasios Karanikounalas, Premio Ecumenico al Forum della Berlinale 2014.

Il Concorso Internazionale Documentari propone 9 opere (tra cui AL DOILEA JOC di Corneliu Porumboiu) e 3 importanti eventi speciali fuori concorso, tutte anteprime italiane, tranne INTERNAT del regista siciliano (trapiantato in Georgia) Maurilio Mangano, un'anteprima internazionale, che filma una riflessione sulla perdita forzata dei luoghi d'origine, tra famiglie di profughi georgiani scampate alla guerra d'Abcasia che risiedono nell'Internat (collegio), un’ex scuola occupata.
Altre sezioni da non perdere, ART & SOUND, organizzata in collaborazione con SkyArte, SORPRESE DI GENERE, uno sguardo verso nuove tendenze "popolari" all'interno della produzione cinematografica dell'Europa Centrale e Orientale; film locali trasformati in successi al box office che incontrano un pubblico internazionale; e i film del LUX PRIZE.

Novità anche per un altro appuntamento di rilievo del festival: il PREMIO intitolato alla memoria di CORSO SALANI quest'anno cambia formula e coincide così con la selezione degli ITALIAN SCREENINGS, da sempre pensata non solo per il pubblico del festival, ma anche per quello dei professionisti internazionali accreditati a When East Meets West. I 5 titoli presentati non sono più, infatti, opere in corso di lavorazione, ma film già completati nel corso del 2014 e ancora in attesa di una distribuzione italiana e mondiale. La dotazione del Premio (2.000 €) va intesa quindi come incentivo alla diffusione nelle sale del film premiato. Ciò che resta immutato è il profilo della selezione stessa: opere indipendenti, non inquadrabili facilmente in generi o formati e per questo innovative o almeno totalmente contemporanee, nello spirito del cinema di Corso Salani.
Si vedranno al festival FRASTUONO (Uproar) di Davide Maldi, una riflessione sul potere della musica (in concorso all'ultima edizione del Torino Film Festival), PERÍ ANARCHÍAS (Sull’Anarchia / About Anarchy) di Bruno Bigoni, documentario che affronta attraverso molteplici aspetti le diverse forme dell’idea anarchica, TOGLIATTI(GRAD) di Federico Schiavi e Gian Piero Palombini, presentato a Torino, sulla costruzione (alla fine degli anni Sessanta) della gigantesca città-fabbrica di Togliatti, realizzata nel cuore della steppa russa in 36 mesi; THE PERFECT CIRCLE (Il cerchio perfetto) di Claudia Tosi, un viaggio nelle storie dei malati terminali ricoverati in un hospice, presentato al Festival dei Popoli; e SECONDA PRIMAVERA (Second Spring) di Francesco Calogero, un'anteprima assoluta, con Claudio Botosso, Desirée Noferini, Anita Kravos e Nino Frassica, che sarà ospite a Trieste.
Saranno proiettati inoltre IL MONDO DI NERMINA (Nermina’s World) di Vittoria Fiumi e VOGLIO DORMIRE CON TE (I Wanna Sleep With You), ancora in fase di lavorazione, vincitori delle ultime edizioni del Premio Salani, oltre a LET’S GO di Antonietta De Lillo, storia di Luca Musella, fotografo, operatore, scrittore, oggi “esodato” dal lavoro e dalla vita, finalista al Premio Salani 2014.

E poi: eventi collaterali dal vivo, cortometraggi di animazione, Bobo Rondelli racconta Piero Ciampi e la PFM ricorda il prog italiano, il workshop di sceneggiatura di EASTWEEK e i meeting con i produttori e distributori di WHEN EAST MEETS WEST (quest'anno provenienti da UK, Irlanda, Canada e USA), il pit stop gastronomico con proiezione dell'immortale DOCTOR ZHIVAGO di David Lean con cinema brunch tra la prima e la seconda parte del film…fino al 22 gennaio, al Teatro Miela e alla Sala Tripcovich di Largo Santos, a Trieste.

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