----------------------------
Corso online di sceneggiatura, dal 24 novembre


----------------------------

Tron: Ares, di Joachim Rønning

Questo terzo film del franchise Disney è un roboante tripudio di luci, suoni e colori. Purtroppo, dietro c’è poco altro. Da oggi al cinema

----------------------------
Siete pronti per le offerte del Black Friday di Sentieri selvaggi?


----------------------------

Tron: Ares è il terzo tentativo della Disney di trasformare il marchio in una saga capace di sfornare blockbuster in serie. Tuttavia, è difficile ipotizzare che questo nuovo esperimento avrà migliore fortuna, rispetto ai due che lo hanno preceduto. C’è anche una spiegazione per cui questa avventura produttiva si è sviluppata così lentamente, ripetendo sempre le stesse incertezze. In più di quattro decenni, le titubanze dello studio hanno sempre frenato il desiderio dei cultori del franchise di ammirare di nuovo le moto di luce. Ogni trailer è visivamente affascinante, ha un’attrazione ipnotica, delle musiche irresistibili ma raramente è andato oltre la sua confezione. Vale la pena investire un budget consistente per accontentare una nicchia di amatori influente ma limitata?

Le creature che escono dal grid virtuale per entrare nel nostro mondo non riescono a resistere per più di ventinove minuti in una forma solida. Poi, si frantumano in un cumulo di pixel che diventano cenere, per resuscitare all’infinito da dove erano venute. Nel frattempo, covano il rimpianto di non aver apprezzato in pieno la bellezza della vita, dopo averla appena assaporata. Si potrebbe dire che lo spettatore vive lo stesso tipo di rammarico, mentre realizza che l’innegabile meraviglia delle immagini non trova uno spessore equivalente nello sviluppo narrativo. Una constatazione che inizia a farsi strada subito dopo l’appagante esperienza del primo inseguimento tra le strade di New York.

----------------------------
Corso online GIRARE UN DOCUMENTARIO, dal 3 dicembre


----------------------------

Tron: Ares cerca di inserirsi nel dibattito sempre più attuale sulla superintelligenza artificiale e sui suoi scopi. Chi ha familiarità con la sua storyline sa che tutti i suoi personaggi sono sempre coinvolti nella rivalità tra due compagnie high-tech. Ora, i due colossi si sfidano per il controllo di questo salto evolutivo, con delle intenzioni che vanno in direzione opposta. La Dillinger persegue il lato distopico dello sviluppo militare mentre la ENCOM abbraccia l’utopica coabitazione che era stata profetizzata dal fondatore Kevin Flynn. La contrapposizione tra i buoni e i cattivi propositi non è affatto sfumata e anche la svolta della creatura che si ribella al suo creatore è tutt’altro che imprevedibile.

-----------------------------------------------------------------
Corso di Montaggio con DAVINCI dal 28 novembre online


-----------------------------------------------------------------

La prodigiosa invenzione ha l’aspetto antropomorfo e cristologico di Jared Leto e ha ovviamente acquisito tutta la conoscenza umana. Tuttavia, solo una frase di Frankenstein di Mary Shelley gli è rimasta impressa, fino a forgiare la sua coscienza: lo aiuterà ad essere più spietato o più empatico? Ares sa di avere ogni volta solo mezz’ora di tempo e sa anche che da qualche parte esiste un modo per rendere inesauribile la sua esistenza. Qualcuno ricorderà sicuramente il dramma di un umanoide invincibile ed infallibile, che aveva l’unico desiderio di non avere una data di termine. Purtroppo, dietro alle straordinarie fluorescenze, alle traiettorie luminose e alle prospettive vorticose, c’è poco altro.

La sceneggiatura di Jesse Wigutow rimastica e rielabora il percorso precedente della saga, come si conviene ad ogni requel. Purtroppo, deve affrontare la realtà di un materiale che non è mai stato tanto popolare da entrare nell’immaginario collettivo. Quindi, attinge al repertorio più vasto della sci-fi sul tema senza preoccuparsi troppo di scivolare nel deja vu. La regia di Joachim Rønning è affidabile e segue alla lettera le direttive della produzione. È difficile trovare uno slancio personale e le soluzioni visive non sembrano farina del suo sacco. Se non altro, va dato atto alla messa in scena di valorizzare senza sbavature la splendida colonna sonora dei Nine Inch Nails.

-----------------------------------------------------------------
Corso online DATA MANAGER E D.I.T. dal 2 dicembre


-----------------------------------------------------------------

Jared Leto dovrebbe essere il protagonista intorno a cui costruire un nuovo ciclo, ma il suo personaggio manca di epica. I suoi tormenti e la sua ricerca di identità sono un cliché troppo abusato per essere al centro di un’epopea. Non basta neppure la sua passione per i Depeche Mode a renderlo più coinvolgente e ammiccante. Forse, avrebbe maggiori possibilità di emergere il villain di Evan Lee, che ha ereditato la Dillinger. Purtroppo, l’avido rampollo non va oltre ad una banale versione malvagia e sopra le righe di Sam Altman. Alla fine, l’unico personaggio che guadagna il favore del pubblico è il sempreverde Jeff Bridges nella sua migliore declinazione zen.

Il momento migliore di Tron: Ares è quello in cui l’eroe finisce nel grid primitivo di Kevin Flynn, basato su un codice binario. La grafica è basata su una CPU primitiva, che poteva essere contenuta in un floppy. Il salto all’indietro sembra dare una spinta propositiva alla trama, anche perché potrebbe aprire un discorso importante sull’evoluzione del cinema. Il linguaggio che quarant’anni fa appariva così avveniristico è ormai una reliquia del passato. Eppure, è più significante di quello a cui ormai il pubblico si è abituato. La si potrebbe definire un’altra occasione persa, anche se forse avrebbe portato il film in un terreno dove non voleva arrivare. Un tripudio di luci, suoni e colori che si esaurisce rapidamente.

Titolo originale: id.
Regia: Joachim Rønning
Interpreti: Jared Leto, Greta Lee, Evan Peters, Jodie Turner-Smith, Gillian Anderson, Jeff Bridges
Durata: 119′

 

Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
Origine: USA, 2025

La valutazione di Sentieri Selvaggi
2.5
Sending
Il voto dei lettori
3 (1 voto)
----------------------------
BORSE DI STUDIO per LAUREATI DAMS e Università similari per la Scuola di Cinema Sentieri selvaggi

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    -----------------------------------------------------------------
    UNICINEMA scarica la Guida della Quadriennale/Triennale di Sentieri Selvaggi


    -----------------------------------------------------------------