"Tu la conosci Claudia?", di Massimo Venier

Un cinema sempre garbato, semplice quello di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma troppo trattenuto da una scrittura che soffoca la loro contagiosa dimensione surreale, che procede solo per sprazzi ma abbastanza schiavo di un meccanismo che costruisce la comicità con la testa e non con il corpo

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Ritorno a Milano. Dopo l'ambiziosa quanto deludente esperienza gangster di La leggenda di Al, John & Jack, ambientato a New York nel 1959, il cinema del trio si riappropria del proprio set e soprattutto di quel respiro da commedia sentimentale che aveva comunque caratterizzato i loro primi tre film (Tre uomini e una gamba, Così è la vita e Chiedimi se sono felice). Stavolta Giovanni è un uomo pedante e noioso, sposato con Claudia (Paola Cortellesi) che vorrebbe che la loro relazione fosse più vitale. Aldo è invece un tassista folle, che conosce le biografie dei personaggi che hanno dato il nome alle vie di Milano ma non conosce le strade. Giacomo è invece un professionista separato dalla moglie, senza amici, in analisi. Le sue uniche passioni sono il Milan e il cinema di Von Trier. Il personaggio di Claudia, in un gioco di equivoci e malintesi, mette i tre comici, inizialmente isolati, nella condizione di far scaturire le loro gag visive e verbali in maniera più corale.

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In Tu la conosci Claudia? sono due le differenze sostanziali rispetto gli altri film di Aldo, Giovanni e Giacomo. La prima è che dietro la macchina da presa stavolta c'è il solo Massimo Venier. La seconda, più determinante, è la figura di Paola Cortellesi che sostituisce quella di Marina Massironi presente nei primi tre film. E c'è un'enorme differenza. Rispetto alla Massironi, parte integrante del trio, quella della Cortellesi (già presente in Chiedimi se sono felice) è una specie di "corpo estraneo", che apre il film con la voce fuori-campo perché, come lei stessa dice, consente di spiegare il prologo in molto meno tempo, che unifica i tre comici inizialmente separati dal controcampo, ma non li libera mai in una comicità altre volte molto più sfrenata.


Oltre a questo elemento c'è però un' involuzione nel cinema di Aldo, Giovanni e Giacomo. Un cinema sempre garbato, semplice, ma troppo trattenuto da una scrittura che soffoca la loro contagiosa dimensione surreale (che si è manifestata in pieno nell'aldilà di Così è la vita), che procede solo per sprazzi (la cattiveria con cui Giovanni rompe il DVD di Le onde del destino di Giacomo o gli rovina lo sportello dell'auto) ma abbastanza schiavo di un meccanismo che costruisce la comicità con la testa e non con il corpo. Si ha l'impressione che al trio stia succedendo la stessa cosa che accade ad Antonio Albanese con il cinema. Questi sono dei comici nuovi, che hanno l'imprevedibilità e la follia nel sangue. La Tv e il teatro li sorregge. Il cinema no. Peccato perché almeno i primi tre film di Aldo, Giovanni e Giacomo sembravano dire il contrario.    


 


Regia: Massimo Venier


Interpreti: Aldo, Giovanni, Giacomo, Paola Cortellesi, Ottavia Piccolo, Marco Messeri, Sandra Ceccarelli


Distribuzione: Medusa


Durata: 104'


Origine: Italia, 2004

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