Tuesday Club. Il talismano della felicità, di Annika Appelin

Commedia sentimentale scritta e recitata per un pubblico agée in cui, come per i protagonisti impegnati in un corso di alta cucina, gli ingredienti sono esteticamente sofisticati ma senza sapore

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La semplicità in cucina, come al cinema, porta spesso a risultati che riescono a soddisfare appena le basilari esigenze alimentari e/o di visione lasciando inappagati bisogni più complessi. Se poi ad un piatto/lungometraggio pervicacemente poco raffinato aggiungiamo ingredienti stagionati, assemblati tra l’altro con tecniche sorpassate, l’esito non può che essere un pasticcio indigesto come questo Tuesday Club, esordio alla regia della ‘script supervisor’ svedese Annika Appelin.

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Karen (Marie Richardson) è una donna di sessant’anni apparentemente felice che sta festeggiando le nozze di rubino col goliardico marito ed i suoi amici in una bella casa della campagna svedese quando accidentalmente intercetta un messaggio erotico indirizzato al cellulare del suo consorte da quella che è evidentemente la sua amante. Dopo lo shock, acuito dalle difficoltà conseguenti il grave incidente domestico procurato all’uomo alla repentina richiesta di spiegazioni, la donna decide di accogliere il suggerimento di un’ amica ritrovata casualmente dopo tanti anni, iscrivendosi ad un corso di cucina panasiatica tenuto dal burbero Henrik (Peter Stormare forse mai così ingentilito). Da qui il lungometraggio vira sui territori della commedia romantica senile raccontando allo stesso tempo ancora una volta il percorso di riscoperta della propria identità, liberata finalmente dalle pastoie di un matrimonio perbenista tipicamente nordico e progressista. Ma, come spesso accade nelle romcom alto-borghesi, anche Tuesday Club prova a cooptare l’empatia dello spettatore con scelte di scrittura quantomeno discutibili: dalla mancata compassione verso la semi-infermità del fedifrago Sten (si ride della sua ardua deambulazione con la carrozzella continuando a puntare il dito sul suo egoismo da maschio) alle canoniche scene di empowerment femminile (l’abusata cantata in macchina tutta moine ed urletti, l’improvvida impresa di catering delle tre amiche), dagli incroci amorosi che vedono coinvolti in maniera forzata quasi tutti i coprotagonisti al sentimentalismo del suo finale nel quale far affluire i rivoli di ottimismo disseminati nella pellicola.

In Tuesday Club si cerca continuamente la naturalezza dell’amore ma si giunge al suo esatto contrario, ovvero ad una rigidità d’intenti troppo ammiccante che lascia affamato chi era venuto a saziarsi della forza “che move il sole e le altre stelle“. L’esordio di Appelin non riesce né a far ridere né a far palpitare il cuore dato che scioglie l’ostilità di Henrik in pochi minuti lasciando fin troppo spazio in scena a Karen, protagonista coraggiosa soltanto in cucina e che invece in scena appare delicata ed impalpabile come un piatto gourmet, tanto da far rimpiangere un qualunque ruvido primo della trattoria sotto casa.

 

Titolo originale: Tisgadsklubben
Regia: Annika Appelin
Interpreti: Marie Richardson, Peter Stormare, Carina M. Johansson, Sussie Ericsson, Björn Kjellman, Ida Engvoll
Distribuzione: Wanted Cinema
Durata: 102′
Origine: Svezia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
4.5 (4 voti)
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