Tutti i ricordi di Claire, di Julie Bertuccelli

Interpretato da una Catherine Deneuve in stato di grazia, il racconto in agrodolce di un collezionismo compulsivo che cela la volontà di rimandare ad altra data il pensiero ricorrente della morte

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Beati gli smemorati, perché avranno la meglio sui loro errori. A volte la dimenticanza è un meccanismo di protezione, l’unico modo per sopravvivere alle tragedie. L’anziana Claire (Catherine Deneuve) è affetta da demenza e dopo essersi svegliata nel cuore della notte con la certezza di avere davanti un solo giorno di vita decide di vendere tutte le sue cose in un mercatino improvvisato. Il gesto folle richiamerà l’attenzione della figlia Marie (Chiara Mastroianni) che accorre al capezzale dopo venti anni di lontananza.
Julie Bertuccelli per il suo terzo lungometraggio dopo Da quando Otar è partito (2003) e L’albero (2010), adatta il romanzo di Lynda Rutledge Il cassetto dei ricordi segreti trasportando l’azione dal Texas nel paesino di Verderonne nella regione dell’Alta Francia.
Come per le precedenti opere, il tema portante è la elaborazione del lutto e il difficile rapporto tra genitori e figli narrato attraverso una commistione tra passato e presente.

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Seguendo l’influenza del suo maestro Otar Iosseliani, Julie Bertuccelli sceglie un registro semi-favolistico che fa incontrare gli stessi personaggi in diverse età della vita (Claire da giovane è interpretata da una intensa Alice Taglioni). Gli stessi oggetti, a partire dalle lampade Tiffany per finire con il pendolo-elefante, sembrano animarsi dei desideri e dei rimorsi della protagonista. Catherine Deneuve è eccezionale nel disegnare la confusione mentale di chi vede lentamente svanire visi, emozioni, ricordi. Il suo vagare come un fantasma nei bui corridoi della casa in preda al panico ne rivela un lato fragile e indifeso, assalita dai sensi di colpa mentre si aggrappa disperatamente alla “roba” che ha accumulato nel corso del tempo. Molti degli oggetti in vendita nascondono segreti e bugie: l’anello dell’amore eterno, le bambole, gli automi meccanici, il quadro imitazione delle Ninfee di Monet. L’incontro con la figlia Marie riporta scampoli di verità in un quadro confuso tra realtà e fantasia mentre la sceneggiatura ricompone faticosamente nel puzzle investigativo la doppia tragedia che ha sconvolto Claire trasformandola in una donna sull’orlo della follia, accudita solo dalla buon samaritana Martine (Laure Calamy) . Le figure di contorno accentuano il retrogusto amaro di un’esistenza sfortunata: il marito di Claire, Claude (Olivier Rabourdin) soffriva di un grave complesso di inferiorità mentre il prete (Johan Leysen) continua a ripetere le sue formule di rito fino ad un grottesco (e un po’ fuori contesto) esorcismo nei confronti della casa “indemoniata”. In tutto questo passato che sembra soffocare il presente e impedire una qualsiasi ipotesi di futuro, sono i bambini a rappresentare un segno di continuità. Li vediamo impegnati in una gioiosa farandola, poi ancora colorare l’ambiente festoso del circo e sfilare nel bosco in abiti da sposa come in un sogno. Un’altra bambina (Claire? Marie? Martine?) compare e scompare durante la narrazione appropriandosi del denaro e di alcuni oggetti in vendita: è l’innocenza perduta, quello sguardo limpido che si è annebbiato con lo scorrere degli ingranaggi dell’orologio. Ricordare è un po’ morire.

Interpretato da una Catherine Deneuve in stato di grazia e con il generoso supporto della figlia Chiara Mastroianni, Tutti i ricordi di Claire è il racconto in agrodolce di un collezionismo compulsivo che cela la volontà di rimandare ad altra data il pensiero ricorrente della morte. Quando Claire accetterà di sparire lasciando la presa, vedrà tutti gli oggetti disintegrarsi nel nulla come in una esplosione alla Zabriskie Point. Il baco è diventato finalmente farfalla e può volare via.

Titolo originale: La dernière Folie de Claire Darling
Regia: Julie Bertuccelli
Interpreti: Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Samir Guesmi, Alice Taglioni, Laure Calamy
Distribuzione: Movies Inspired
Durata: 95′
Origine: Francia, 2018

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.3

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3 (7 voti)
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