“Ed era solo una volta l’anno che si ritrovavano tutti insieme (…) quando tutti mangiavano le stesse cose (…) solo un tacchino colossale per duecentocinquanta milioni di persone; un tacchino colossale che le sazia tutte (…) E’ la pastorale americana per eccellenza, e dura ventiquattro ore.”
(Philip Roth – Pastorale americana)

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------

La potenza retorica del tacchino si abbatte inevitabilmente anche su Four Christmases: cosa c’è di più americano di una famiglia riunita, che prega davanti alla tavola imbandita per il Natale?
Del resto, l’unica domanda da porsi è perché un film come questo – già culturalmente estraneo a noi – debba arrivare in Italia quando le feste sono già finite, perdendo quelle caratteristiche di commedia natalizia a cui aderisce con ferrea determinazione.
Si potrebbe dire che non c’è niente di veramente originale in questa rituale esaltazione dei valori familiari, che tenta di aggiornarsi timidamente alla moda dei nuclei disfunzionali di altri successi come Little Miss Sunshine e Juno, eppure alla prova d’esordio di Seth Gordon va riconosciuto un situazionismo a volte molto gustoso, legato alle interpretazioni divertite di attori che si calano nel gioco senza particolari ambizioni. Se le vecchie glorie della New Hollywood ironizzano su loro stesse (Robert Duvall è uno straordinario Colonnello Kilgore in pensione…), Resee Witherspoon torna per un attimo al ruolo a lei congeniale di fidanzata d’America, e Vince Vaughn si cala di nuovo in quella che finora è la sua carta per sopravvivere al Frat Pack: il trentenne alle prese con i problemi di coppia, personaggio già affrontato in Ti odio, ti lascio, ti…
Una volta creata la situazione iniziale, a Gordon non resta altro che agitare il contenuto e vedere l’effetto che fa: gli attori a sua disposizione fanno a gara per strappare la risata e Vaughn riesce a bilanciarsi tra momenti di comicità fisica (la visita a casa del padre) ad altri in cui il suo istrionismo incontenibile ruba letteralmente la scena a Resee Witherspoon (l’episodio della recita del presepe), per conquistarsi l’applauso del pubblico.
Il fragile intreccio narrativo cerca di tenersi in piedi analizzando la maturazione di una coppia di ricchi professionisti di San Francisco, che cercano di fuggire da ogni responsabilità con l’alibi delle loro disastrose esperienze familiari. Ad un certo punto, sembra quasi che il film possa prendere un’altra piega, quando i due si accorgono di non sapere niente dell’altro (è un’altra situazione: lo capiscono partecipando ad un gioco da tavolo, venendo sonoramente battuti da altre coppie ben più affiatate).
Chiedere la strada del dramma sarebbe però troppo: in un film simile, i problemi non durano mai più di una giornata. E il Natale nella sana e conservatrice tradizione americana, è il luogo in cui i conflitti si sanano, piuttosto che esplodere.

Titolo originale: Four Christmases
Regia: Seth Gordon
Interpreti: Vince Vaughn, Resee Witherspoon, Robert Duvall, Sissy Spacek, Jon Voight, Mary Steenburgen
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 88’

Origine: Usa, 2008

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------