Tutti per Uma, di Susy Laude

Bizzarro e decisamente sconclusionato, il film con Lillo e Pietro Sermonti si presenta come un esagerato pastiche di generi. Con un po’ di coraggio, avrebbe potuto essere più di un film per bambini

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Tutti per Uma è un family movie che, pur partendo con buone premesse, rappresentate da un duo come quello Sermonti – Lillo finisce per vanificare il tutto, a causa di una serie di passi falsi che lo rendono complessivamente prevedibile e spesso privo di appeal comico. Si ride ogni tanto, ci si emoziona purtroppo raramente. La lotta tra il villain (interpretato da Dino Abbrescia, marito della regista) e i buoni, capitanati da Nonno Attila (Antonio Catania) è molto spesso troppo fiacca, anche se presenta tutti i crismi dello stile fantasy. Ad ultimare questo tocco fiabesco è la presenza di una principessa, di un principe e di un regno lontano. La quotidianità di una famiglia tutta al maschile (di cui Sermonti è il padre vedovo amante delle api e Lillo lo zio videomaker) sarà infatti alterata dall’arrivo di una giovane donna austriaca (Laura Bilgeri), la quale confessa ai due bambini di essere scappata dal suo regno dopo un litigio con il suo fidanzato. Il suo nome impronunciabile sarà sostituito da Uma, come Uma Thurman, il cui poster in versione Beatrix Kiddo campeggia nella stanza del castigo dove è stato mandato il più piccolo dei fratelli, “Nano” (Valerio Bartocci). Ma è l’altro fratello, interpretato dal bravo Gabriele Ansanelli, a portarsi dietro la storia più banale (vittima di bullismo a causa del suo aspetto fisico, la voglia di riscattarsi attraverso il ballo) all’interno di un film in cui stravaganza è la parola d’ordine e nonostante (o forse grazie a questo) riesce ad essere il più viscerale ed emozionante personaggio del film. Dove gli altri sono macchiette a volte mal riuscite, il piccolo attore riesce a portare una ventata di aria fresca e di spontaneità che fa bene ad un film per il resto troppo zoppicante.

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L’opera prima di Susy Laude può andare bene soltanto per una visione infantile, mentre senza dubbio fallisce nel suo intento (che in fondo è quello della maggior parte dei film per ragazzi) di essere trasversale e di parlare ad un pubblico adulto. Sono troppe le cadute di stile, anche comiche a volte, per poter riuscire ad apprezzarlo come farebbe un bambino, il quale potrebbe invece lasciarsi affascinare dal lato fiabesco senza troppi problemi. L’intento musicale del film non risulta portato a termine: non basta l’inserimento di due canzoni per avvicinarlo ad una fiaba Disney. La scelta avrebbe anche potuto combaciare con il percepibile intento di rendere Uma una principessa atipica, indipendente, che vuole decidere per sé, come il personaggio di Tarantino, quindi molto lontana dall’immaginario comune di damsel in distress. Interessante infine notare con in Tutti per Uma siano involontariamente presenti due elementi che hanno recentemente scatenato intensi dibatti nel web. Uno è il “bacio di Biancaneve”, qui rovesciato (sarà la principessa a baciare il principe) e l’altro è una smentita a “il calcio è una cosa da maschi” (in risposta all’altro stereotipo “la danza è una cosa da femmine”), che proprio in questi giorni è stata portata alla ribalta dal caso di Aurora dei The Jackal.

Non c’è dubbio che sotto sotto un po’ di affetto per questa strampalata famiglia si provi, che il film abbia delle tematiche di fondo per certi versi anche interessanti, che una fuga dalla realtà faccia bene a tutti, ma proprio perché alcune carte in tavola erano buone è sempre sgradevole vedere una partita giocata male.

Regia: Susy Laude
Interpreti: Antonio Catania, Lillo, Pietro Sermonti, Laura Bilgeri, Gabriele Ansanelli, Valerio Bartocci, Dino Abbrescia
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 95′
Origine: Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
1.5 (2 voti)
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