Tutto in un giorno, di Juan Diego Botto

Una denuncia sociale sul tema degli sfratti dove è evidente uno squilibrio tra le tre storie che risultano appartenere a diversi livelli d’importanza. Ma c’è una sontuosa Penélope Cruz

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Tutto in un giorno sviluppa, sul piano narrativo, tre vicende destinate ad intrecciarsi. La prima vede come protagonista Azucena, una donna (interpretata da una sontuosa Penélope Cruz) che non sa più cosa fare per non perdere la propria casa, nella quale vive con figlio e marito. Alla vicenda della donna si lega quella di Rafa, un avvocato attivista incapace di conciliare lavoro e vita privata. Infine, abbiamo Teodora, un’anziana madre, anche lei prossima allo sfratto e in pena per il proprio figlio, reo di aver mandato in rovina la famiglia con un’azzardata scommessa lavorativa.

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Date queste premesse, Juan Diego Botto insegue costantemente i suoi personaggi. Ciascuno di loro combatte contro il tempo per ottenere il proprio scopo: Azucena ha 24 ore per non perdere la casa, Rafa per trovare la madre di una bambina destinata a finire tra le grinfie dei servizi sociali e Teodora per riprendere i contatti con il figlio, prima di essere sfrattata.

La macchina da presa indugia spesso sui volti dei protagonisti, sulle loro espressioni cariche di rabbia, sconforto, disperazione, solitudine. Non c’è il ritmo caotico e incalzante di Full Time. Al cento per cento di Éric Gravel, vincitore della scorsa edizione di Orizzonti. C’è, però, una straordinaria Penélope Cruz, i cui sguardi “riempiono” lo schermo fin dalle primissime inquadrature (da segnalare, in questo senso, la grande scena della litigata tra la Cruz e lo stesso Botto, nel film il marito della protagonista). Ma Tutto in un giorno è un film corale, i cui protagonisti non sembrano avere tutti la stessa presenza davanti allo schermo e il regista, così come lo spettatore, sembra accorgersene. Così il primo grande difetto di questa opera prima è, forse, lo squilibrio tra le storie che risultano appartenere a diversi livelli d’importanza. Così come è un vero peccato l’aver indugiato così tanto sul finale. Il dramma sociale raccontato avrebbe meritato un maggior coraggio nella sua parte conclusiva, nella quale il regista indugia su un fermo immagine della protagonista mentre davanti a lei si sta svolgendo un sanguinoso scontro tra manifestanti e polizia. Botto riesce a metà nel suo intento, raccontando con innegabili capacità un importante dramma sociale, trovando, purtroppo, solo a fasi alterne quella potenza delle immagini che la sola interpretazione magistrale della Cruz non può garantire.

 

Titolo originale: En los márgenes
Regia: Juan Diego Botto
Interpreti: Penélope Cruz, Adelfa Calvo Soto, Luis Tosar, Nur Al Levi, Aixa Villagrán, Christian Checa, Ame Aneiros, Font García, Juan Diego Botto, María Isabel Díaz, Somaya Taoufiki, Salma Naim Annaassi, Nacho Marraco, Claudia Melo
Distribuzione: Bim Distribuzione
Durata: 105′
Origine: Spagna, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
3.5 (6 voti)
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