Twist, di Martin Owen

Twist, disponibile su Sky Cinema dallo scorso 10 maggio, non rende giustizia al testo di Charles Dickens da cui proviene. Proponendo una versione stanca e lineare

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Oliver Twist è un bambino appassionato di pittura influenzato dalla madre in età infantile. In seguito alla morte precoce della donna, il ragazzo diventa un abile acrobata dedicandosi al parkour, una pratica che consiste nel compiere spericolate azioni tra grattacieli e tetti di case. Due artisti di strada che praticano le sue stesse attività in giro per Londra lo invitano a entrare all’interno di una famiglia con a capo Fagin e la sua collaboratrice Sikes. Interpretati rispettivamente da Michael Caine e Lena Headey. L’obiettivo di questa setta è il furto di un prestigioso quadro.

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Il nuovo adattamento del celebre romanzo di Charles Dickens, che vede una serie predecessori, come il film di Roman Polanski e di David Lean, si discosta nettamente dall’atmosfera austera della Londra vittoriana in cui era ambientato il classico letterario. Martin Owen, qui al suo quarto lungometraggio dopo una serie di incursioni nel thriller (Killer Anonymous), horror (Let’s Be Evil) e fantasy (Max Cloud), rilegge in chiave contemporanea le avventure dell’orfano Oliver Twist, collocando la narrazione tra i tetti di Londra. Non a caso la novità principale consiste proprio nell’inserimento del parkour, una caratteristica che denota l’attualità della trasposizione.

La regia è coerente con questo modo di riproporre il romanzo. Troviamo l’ormai sdoganato meccanismo del point of view che permette di essere coinvolti in prima persona nelle acrobazie di Oliver Twist. In certe sequenze la regia di Owen aderisce alle dinamiche dei video dei vlogger su Youtube, attraverso riprese grandangolari sul volto del protagonista. La natura pop del film è incarnata anche dall’apparato fotografico. I colori accesi e luminosi che dominano le scene, accostate a un montaggio frenetico, avvicinano la forma del film a quella di un videoclip pubblicitario, ben distante dal complesso sistema di luci e ombre che caratterizzava la trasposizione di Polanski.

Tuttavia Twist sta dietro a uno schema precostituito fin troppo lineare. L’evidente scissione buoni e cattivi è esplicitata dagli stessi dialoghi del film in più di un’occasione. Le rapine che coinvolgono i giovani personaggi membri della famiglia, tra cui ricordiamo Oliver Twist (Rafferty Law), Dodge (Rita Ora), Brownlow (Noel Clarke) e Sophie Simnett (Red), risultano prive di pathos a causa dell’assenza di una tensione di fondo che faccia mettere in dubbio l’esito dei furti. La vicenda scivola via fino a giungere a un finale che segue una logica di causa ed effetto prevedibile.

Twist è un divertissement in cui tutto sembra artificioso. Un mondo di plastica che non aggiunge, ma anzi riduce, lo spessore critico e sociologico del romanzo di Dickens.

 

Titolo originale: Twist
Regia: Martin Owen
Interpreti: Michael Caine, Lena Headey, Rafferty Law, Rita Ora, Sophie Simnett
, Samuel Leakey
Distribuzione: Sky
Durata 90′
Origine: UK, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1.8

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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