Giuseppe Francesco Maione e Hybris: “Un cinema fatto da giovani”.
In sala dal 28 maggio Hybris, un horror-thriller che segna l’esordio alla regia di Giuseppe Francesco Maione. Nel cast troviamo Claudia Genolini, Guglielmo Scilla, Lorenzo Richelmi e Tommaso Arnaldi
È stato presentato a Roma Hybris, un horror-thriller realizzato interamente da ragazzi, a cominciare dal regista qui al suo esordio, il ventunenne Giuseppe Francesco Maione, e dal produttore e sceneggiatore nonché attore protagonista Tommaso Arnaldi, e continuando con il cast artistico, composto da Claudia Genolini, Guglielmo Scilla e Lorenzo Richelmy, e tecnico, in particolare il direttore della fotografia Matteo Bruno e il compositore Giordano Maselli, la cui colonna sonora è stata premiata al concorso 48 Hour Film Project Italia. Il film sarà distribuito in circa venti copie nei circuiti Uci Cinemas delle principali città italiane. In sala dal 28 maggio.
Com’è nata l’idea del film?
Tommaso Arnaldi: Il film nasce dall’incontro tra me e il regista. Oltre a essere produttore, sono anche lo sceneggiatore del film. La pre-produzione è iniziata due anni fa, quando ho incontrato Giuseppe sul set di una serie per il web. E infatti Hybris doveva essere una serie, poi abbiamo pensato di dargli un respiro più ampio e farne un lungometraggio.
Giuseppe Francesco Maione: Con questo film volevo riportare l’horror in Italia consci dei nostri limiti. Si tratta di un low budget girato in diciotto giorni e realizzato grazie alla passione di coloro che hanno collaborato e creduto nel progetto.
Come mai il punto di riferimento del film è stato La casa di Sam Raimi?
Giuseppe Francesco Maione: Il film riprende il filone di tutti quei film di genere horror ambientati all’interno di un’abitazione. Abbiamo quindi tratto alcuni elementi come la baita e il bosco adattandoli al contesto italiano. Volevamo insomma proporre qualcosa di diverso. Solitamente lo splatter è basato sul sangue e su motoseghe spacca crani. Però non ce la siamo sentita di osare troppo mostrando cose che non sono nelle nostre corde. Per questo ci siamo concentrati più sui personaggi e sulla storia.
Tommaso Arnaldi: La scelta di ambientare il film in una casa nasce anche come escamotage produttivo. Se avessimo girato in una città avremmo avuto un costo maggiore, pensiamo solo al numero di comparse. In questo modo invece abbiamo i quattro attori protagonisti più l’attore che interpreta la guardia forestale. Il contesto del film è horror però poi la storia diventa un thriller che mette in luce le colpe dei personaggi. Un po’ come The Walking Dead, dove gli zombie sono utilizzati come pretesto per raccontare la fine della civiltà e il modo in cui l’uomo prova a ricostruirla.
Com’è avvenuta la scelta del cast?
Giuseppe Francesco Maione: Tommaso è stata la prima scelta. Per quanto riguarda Guglielmo abbiamo pensato che fosse la persona giusta per interpretare un personaggio che è diverso rispetto alle precedenti produzioni cui ha preso parte. Lorenzo invece me l’ha suggerito Tommaso, mentre Claudia l’avevo vista nella serie per il web Freaks!, nel film Paura 3D dei Manetti Bros e nello spettacolo teatrale pulp Lupus in Fabula.
Come è stato recitare nel film?
Guglielmo Scilla: Non pensavo fosse così divertente fare il cattivo. È stata proprio la diversità rispetto ai personaggi precedenti che mi ha convinto a fare il film. Ultimamente al cinema si sta dando molto spazio al villain e al suo background, pensiamo ad esempio a Maleficent. In Hybris la gestualità e i comportamenti del mio personaggio non sono gratuiti: con il regista abbiamo fatto un lavoro di approfondimento sul personaggio.
Claudia Genolini: È stato molto bello lavorare con tutti loro. Io vengo dal teatro dove si fanno molte prove. Non mi aspettavo che un regista così giovane avesse tanto talento e tanta professionalità. Durante le riprese mi sono appoggiata sia a lui che ai miei colleghi. È stato un set nuovo, pieno di sorprese.