Un libro per celebrare gli ottant’anni di Roma Città Aperta

Il giovane Roberto Rossellini, scritto da Alexander Galiano, edito da Bag One scava negli esordi del cineasta attraverso documenti d’archivio e testimonianze. Prefazione di Isabella Rossellini

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È la notte del 17 gennaio 1945 a Roma, quando un intoppo nell’erogazione della corrente in una fatiscente sala scommesse ritarda il piano di lavoro di una piccola troupe. A capo c’è un quarantunenne Roberto Rossellini: alle spalle ha la trilogia della guerra fascista e ora si trova a un passo da uno dei film più importanti della storia.

Si tratta di Roma città aperta, picco neorealista appartenente a “un cinema che diventa proiezione dell’anima e specchio collettivo di un popolo ferito ma non sconfitto”. Rivela “lo sguardo di un uomo farsi popolo e quello di un popolo identificarsi con lo sguardo di un uomo” dirà Jean Cocteau a proposito di un film senza tempo, che il 17 gennaio compirà ottant’anni dal suo primo inesorabile ciak.

Il 17 gennaio mi ha sempre portato bene e a certe cose bisogna crederci, hanno un significato” aveva detto lo stesso Rossellini che il primo giorno di riprese per Roma città aperta lo aveva scelto proprio in omaggio al compleanno della moglie Marcella De Marchis.

E così il biografo Alexander Galiano ha voluto approfondire l’affinità tra il cineasta romano e la data della sua vita ne Il giovane Rossellini edito da Bag One: una monografia che si serve dell’archivio, le testimonianze e i manoscritti inediti per ricomporre gli anni dei suoi esordi.

La nascita di un grande autore nel segno di una data che ritorna nelle traiettorie del suo cinema; nel 49’ sarà ancora il 17 gennaio a inaugurare un lavoro maestoso come Stromboli – Terra di Dio, altra opera di vacillanti incontri, anzitutto tra la pianificata drammaturgia e il gusto del qui e ora, tra eruzioni istantanee e materne preghiere per il domani. E poi, più di dieci anni dopo, nello stesso giorno, Rossellini darà il primo ciak di Era notte a Roma, altro affresco di una città aperta in seno all’occupazione.

La prefazione al libro di Alexander Galiano è firmata da Isabella Rossellini, che gioiosa di prendere parte a questo volume, ha detto: “Leggendo le pagine mi sembrava di sentire la voce di mia nonna, di mio padre, di mia zia. Dio che emozione!”.

Leggi il nostro Speciale su Roberto Rossellini


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