"Un matrimonio all'inglese" di Stephan Elliott
C’è forse troppa timidezza nel film di Elliott. Forse persino – ed è certamente un paradosso – troppa professionalità. Come se la mano solida e musicalmente raffinata del regista inglese non riuscisse a sbilanciare la pellicola verso un anticonformismo acido “attualizzato”, ma rimanesse ancorato a una pulizia di racconto e immagine che non sorprende mai
Scontro tra due donne che è non solo battaglia tra età adulta e giovinezza, ma anche gioco di ruoli – morbosamente edipico – tra due mondi culturali (l’aristocratica Inghilterra e la moderna America) giocato claustrofobicamente negli interni museificati della dimora Whittaker. L’imperturbabile universo dominato da Mrs Whittaker (Kristin Scott Thomas) viene infatti frantumato dall’arrivo di Larita (Jessica Biel), bellissima donna americana fresca sposa del figlio John, costretta ben presto a difendere la propria dignità in “terra straniera”. Lo scontro attoriale tra le due attrici procede così tra sgarbi, tranelli, colpi bassi e scontri dialettici ai quali i due personaggi maschili, il figlio John appunto e Mr Whittaker (interpretato da Colin Firth), silenzioso reduce di guerra, reagiscono con passività fisica e verbale, lasciando così l’arena alle due brave protagoniste, forse l’elemento più interessante dello scialbo film diretto da Stephan Elliott e tratto non solo dall’omonima opera teatrale di Noel Coward, ma anche dal lontano Easy Virtue datato 1928 e diretto da Alfred Hitchcock.
L’empatia di Elliott nei confronti della protagonista Larita è sincera e regala momenti di comicità inglese anni Trenta affascinanti quanto freddi. C’è forse troppa timidezza in Un matrimonio all’inglese. Forse persino – ed è certamente un paradosso – troppa professionalità. Come se la mano solida e musicalmente raffinata del regista inglese non riuscisse a sbilanciare la pellicola verso un anticonformismo acido “attualizzato”, ma rimanesse ancorato a una pulizia di racconto e immagine che non sorprende mai. Il nuovo Easy Virtue rispetta così con puntualità le tappe della commedia in costume, ma brucia i propri sottotesti sociali e sentimentali in un tragitto epidermico che non resiste alla memoria ed esplode con imperdonabile ritardo solo nella sequenza finale del tango tra la bellissima Jessica Biel e Colin Firth.
Titolo originale: Easy Virtue
Regia: Stephan Elliott
Interpreti: Jessica Biel, Colin Firth, Kristin Scott Thomas, Ben Barnes
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 95'