Un sogno, o forse un insieme di sogni: "Hong Kong Express"

Questo mese la rivista "DVD World" offre ai lettori un allegato eccezionale: un DVD con uno dei migliori film della "new wave" hongkonghese, diretto nel 1994 da Wong Kar-Wai, uno dei più grandi talenti del cinema contemporaneo.

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E' leggero, leggerissimo, quasi impalpabile questo piccolo, semisconosciuto capolavoro che DVD World offre ai propri lettori questo mese. Alla sua uscita nelle sale, in Italia, passò completamente inosservato, visto in salette scomode e periferiche da meno di ventimila persone. Poi, due anni fa, arrivò il grande successo di  In the Mood For Love, e finalmente si cominciò a scoprire questo straordinario talento proveniente da quella fucina incredibile che è stata la Hong Kong degli anni ottanta. Hong Kong Express è un sogno, o forse un insieme di sogni. Non è una caso che Il regista cosparga la pellicola di canzoni che contengono tutte la parola "sogno"… da California Dreamin dei Mamas and Papas a Dream Person, cover di Dreams dei Cranberries (cantata proprio dall'interprete Faye Wong), ecc….  Due storie, ma forse è una soltanto, oppure mille… perché "ogni giorno ci troviamo spalla a spalla con tante persone " come racconta He Zhiwu, il poliziotto matricola 223, che vaga nella notte, sperduto e confuso, dopo che la sua ragazza lo ha lasciato. Corre, come unico modo per scacciare i liquidi dal corpo ed "evitare le lacrime" 223, un numero più che un nome, perché la sua è solo una delle tante storie possibili. Storia di un uomo, di un paese, ossessionato dalla "data di scadenza", di un amore, di un barattolo di ananas, di una isola (tre anni dopo, proprio il 1° maggio, Hong Kong sarà restituita alla Cina…). E Hong Kong Express è storia di sfioramenti, di brevi, minutissimi e dolci "contatti". "Nell'istante in cui i nostri corpi si sono toccati ho provato un lunghissimo brivido. 57 ore dopo mi sarei innamorato di quella donna", spiega 223. E la donna è una misteriosa avventuriera (una spacciatrice) con tanto di parrucca bionda, e dopo che il film ha mostrato le loro storie tormentate, diverse disperazioni e solitudini, eccoli ritrovarsi insieme in un bar, nella notte, per poi finire a letto insieme ma così esausti che possono solo, e finalmente, dormire.

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Un film di contatti dicevamo, ed è proprio un contatto, tra 223 e la commessa Faye, a lanciare la seconda parte del film. Che racconta di un'altra storia di perdita e di cecità. E di date, di scadenze. Il poliziotto 663 vive nell'attesa che la sua bella hostess, che lo ha piantato, ritorni. Ed è ormai prigioniero di un'esistenza fatta di caffè freddi, e lunghe chiacchierate con gli oggetti della sua abitazione. Cieco e sordo al punto di non accorgersi nemmeno di quella presenza viva, pulsante, anima in movimento, isola ribelle e sognatrice chiamata Faye. E per lei entrare nella casa di lui è come entragli dentro, attraversarne i pensieri, i sospiri, le voglie nascoste. Faye continuamente mette dei nuovi pesci nell'acquario di 663, quasi a voler istillare nuova vita nel 'suo' 663. Ma al poliziotto i cambiamenti nel suo appartamento non lo scuotono affatto. E quando improvvisamente si accorgerà della ragazza e le darà un appuntamento, forse sarà troppo tardi. Oppure no, magari dovrà aspettare ancora un anno…  Storia di destini che si incrociano, di corpi che si sfiorano, Hong Kong Express racconta di come le nostre vite siano continuamente influenzate dalle presenze, anche minimali, degli altri, ma la forza con cui lo racconta, lo stile unico ed originale che lo caratterizza, sembra proprio restituirci attraverso le immagini e le musiche i "brividi del cuore". Non dimenticando di essere un film dentro la realtà, pertanto profondamente suggestionato da quel momento di passaggio cruciale che è stato, per tutti gli hongkonghesi, quella data di scadenza, 1 maggio 1997, giorno in cui Hong Kong venne restituita dagli inglesi alla sovranità cinese. Wong Kar-Wai per meglio caratterizzare le sue due storie ad incastro del film, si affida alle mani magiche e sapienti di due diversi, bravissimi, direttori della fotografia, Christopher Doyle e Law Way, che ne disegnano le luci, notturne e in un continuo movimento, con sfocature e rallenti nella prima parte, più controllato e solare, con un lavoro incredibile negli spazi  stretti della casa di 663, nella seconda. Insomma un piccolo grande film, per imparare a capire che c'è anche un "altro cinema".


Federico Chiacchiari

 

HONG KONG EXPRESS


Titolo originale: Chungking Express.


Regia e sceneggiatura: Wong Kar Wai.


Fotografia: Christopher Doyle, Law Wai-keung.


Montaggio: William Chang, Hai Kit-wai, Kwong Chi-leung.


Musica: Frankie Chan, Roel A. Garcia.


Scenografia: William Chang.


Interpreti: Brigitte Lin Chin-hsia (donna senza nome), Takeshi Kaneshiro (matricola 223/Ho Chi-wu), Tony Leung Chiu-wai (matricola 663), Faye Wang (Faye), Valerie Chow (hostess).


Produzione: Chan Yi-kan per Jet Tone Production Co Ltd.


Durata: 97'.


Distribuzione: BIM.


Origine: Hong Kong, 1994.


 

Wong Kar Wai sul film:


"Mi trovavo in piena fase di produzione di Ashes of time e ho pensato che sarebbe stato possibile girare, nei momenti di pausa, un altro film, in tempi molto veloci, meno di tre mesi… La struttura binaria del film è del tutto inconsapevole. All'inizio volevo raccontare tre storie, poi mi sono accorto che la prima storia costituiva da sola la metà del film e quindi mi sono limitato a raccontarne due. Scrivevo la sceneggiatura in funzione delle riprese. Si girava una scena e il giorno dopo scrivevo la successiva. Ho scelto due poliziotti ma volevo che il primo non portasse l'uniforme, mentre Brigitte Lin, con la sua apparenza così fredda e la parrucca bionda é anche lei, a mio avviso, in uniforme. Sono rimasto molto affascinato dall'altra attrice , Wang, la cameriera della seconda parte del film. Nella scena in cui incrocia Brigitte Lin, per me si tratta della stessa donna con dieci anni di scarto… Dal momento che sono abbastanza pigro per trovare nomi ai personaggi ho pensato di utilizzare dei numeri, cosa che dava una certa atmosfera. In fondo Kafka chiamava K. tutti i suoi protagonisti!"


 


 


WONG KAR WAI


E' oggi uno dei più grandi talenti del cinema mondiale, consacrato dal successo internazionale di In the Mood For Love (tra gli altri premiato a Cannes per interprete e fotografia, vincitore dei Cesar francesi, e degli European Film Award). Nato nel 1958 a Shanghai, ultimo di tre fratelli, si trasferisce con la madre ad Hong Kong nel 1963. Solo più tardi arriverà anche il padre, mentre i suoi fratelli rimarranno bloccati in Cina, anche a causa dello scoppio della Rivoluzione Culturale, che costringerà i fratelli a una lunga separazione. La madre, che parla il mandarino e non capisce bene il dialetto cantonese dell'isola, si rifugia nei cinema dove porta con se il piccolo a vedere anche due tre film al giorno, soprattutto americani. Dopo il liceo Wong Kar-Wai si iscrive al Politecnico di Hong Kong e segue corsi di fotografia. Poi però abbandona tutto e comincia a lavorare come assistente alla regia in una TV. Inizia a scrivere sceneggiature, di tutti i generi. Nel 1988 un attore allora famoso, Patrick Tam, gli offre la possibilità di esordire alla regia: nasce As Tears Go, un film di gangster molto ispirato al cinema di Scorsese. Il film successivo segnerà la carriera di Wong Kar Wai. Days of Beyng Wild doveva essere una commedia d'azione per la produzione, ma Wong Kar-Wai lo trasforma in un mélo e gli viene bloccata la seconda parte del film. Che ovviamente sarà un insuccesso. Ashes Of Time, del 1994 del genere wuxiapian, avrà anch'esso problemi con la produzione per via della personalissima rilettura del genere che il regista operò e, durante le riprese, durate ben tre anni, del film, trova tempo per girare Hong Kong Express, che diviene subito il suo film più noto all'estero. Del '95 è Angeli perduti (che riprende il terzo episodio mai girato di Hong Kong Express) e l'anno successivo vince il premio per la regia a Cannes con Happy Together. Nel 2000 gira il mélo In the Mood For Love, grande successo di critica e di pubblico in tutto il mondo (e splendido DVD!).  AL momento sta finendo le riprese di 2046, particolarissimo film ambientato alla fine dei 50 anni post 1997, quelli in cui Hong Kong deve mantenere "per contratto" lo stesso sistema economico capitalistico, dove ritroverà sia Faye Wong che Tony Leung, entrambi interpreti di Hong Kong Express. Ancora un film sulle "scadenze"?

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