"Un tuffo nel passato", di Steve Pink

Steve Pink vira dalla parodia dello spirito degli anni '80 alla riflessione sul fallimento americano, ma è nello sfruttare le caratteristiche dei buddy movies, delle gag e soprattutto la colonna sonora che il film risulta vincente. Sono le innumerevoli gag a portare avanti il film, distraendo lo spettatore, divertendolo e donando forza a una trama che, altrimenti, soffrirebbe in alcuni punti.

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Un tiffo nel passatoNon è una Delorean, ma funziona altrettanto bene. Stavolta, mezzo per tornare nel passato è una vasca da bagno in un fatiscente hotel, un tempo il più in voga della località sciistica, ora più decadente dell'Overlook Hotel, come nota uno dei personaggi – ovviamente il nerd del gruppo. Niente fulmini, lampi e saette per metterla in moto: semplicemente una bevanda energetica russa, illegale negli States. Ed è così che tre vecchi amici e il nipote di uno di loro, tutti ben oltre l'orlo del fallimento nel presente, si ritrovano catapultati in quello stesso hotel, ma nell'inverno del 1986, quando loro erano ancora i più sfigati del gruppo o stavano per essere concepiti. Adam (John Cusack), Nick (Craig Robinson) e Lou (Rob Cordrry) avranno l'opportunità di rettificare il loro passato mentre il giovane Jacob (Clark Duke) tenterà di tenerli uniti e di trovare un modo per tornare a casa, interagendo con un misterioso guardiano del Tempo travestito da operaio della manutenzione, un Chevy Chase appositamente rispolverato proprio dal 1986.
Se gli anni '50 di Ritorno al futuro rappresentavano un'età dai colori pastello in cui l'America non aveva ancora perso la propria innocenza, i fluorescenti anni '80 di Un tuffo nel passato sono ben altra storia. Tutti gli elementi si possono cogliere entrando nella lobby dell'hotel: in televisione David Bowie incoraggia i giovani a guardare MTV, i ragazzi vanno in giro con le cuffiette alle orecchie e un walkman al fianco, le ragazze hanno i capelli cotonati e portano scaldamuscoli in qualsiasi occasione, ma, soprattutto, è l'epoca Reagan. L'America regna sovrana sul resto del mondo con il suo potere economico e materialismo mentre ondate di conservatorismo attraversano il Paese, ma, come afferma Adam, “È Reagan!”, quindi meglio tornare all'epoca Obama alla svelta. La parodia dello spirito dell'epoca passa in particolare attraverso il gruppetto di ragazzi antagonisti che hanno paura dei “commies” tra di loro (stile Alba Rossa), ma, pur essendo in sostanza un buddy movie, è inevitabile non guardare in maniera agrodolce al fallimento dei tre protagonisti come ad uno specchio del fallimento di una nazione. A poco è servito quell'edonismo reaganiano, quel materialismo e la convinzione di avere potere su tutto. L'America è stata sconfitta e piegata con l'11 Settembre mentre i tre amici non hanno retto alle sfide della vita, portando, in un caso, a uno dei più divertenti tentativi di suicidio mai visti. E così, questo guardarsi allo specchio con la (scarsa) consapevolezza donata dal senno di poi, il tornare alla loro età dell'innocenza potrebbe portare alla salvezza, anche se poi il finale è solo apparentemente consolatorio. Tuttavia, il film risulta vincente nello sfruttare proprio la componente buddy. Steve Pink lascia ampio spazio ai tre attori protagonisti, sia singolarmente, come nel caso di Craig Robinson, che brilla in una sequenza canora e si slega finalmente dal ruolo di spalla comica ricoperto nei tanti film di Apatow, sia in gruppo, come nella sequenza del discorso preparatorio, inefficace ed esilarante. Sono le innumerevoli gag a portare avanti il film, su tutte quella del mistero del braccio perduto del facchino, interpretato da un'altra icona anni '80, Crispin Glover, distraendo lo spettatore, divertendolo e donando forza a una trama che, altrimenti, soffrirebbe in alcuni punti. Ma forse, ciò che più coinvolge lo spettatore, senza limiti di età, è la colonna sonora: dalle canzoni dei Poison alle ballate dei Foreigner, passando per Jessie's Girl, la musica non fa da semplice sottofondo, ma diventa l'elemento che riporta davvero indietro a quell'epoca, dà ad essa sostanza, facendo rivivere in maniera nostalgica momenti che si sono realmente vissuti o di cui, molto più probabilmente, si ha esperienza di tipo mediale, attraverso altri film, Youtube, la stessa MTV. Alla fine i nostri eroi torneranno nel presente cambiati, anche se in fondo all'anima sono sempre gli stessi. Un po' come l'America.   

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Titolo originale: Hot Tub Time Machine

Regia: Steve Pink

Interpreti: John Cucask, Craig Robinson, Rob Cordrry, Clark Duke, Chevy Chase, Crispin Glover

Distribuzione: 20th Century Fox Italia
Durata: 101'

Origine: USA, 2010

 

 

 

 

 

 

     
 

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