Un uomo tranquillo, di Hans Petter Moland
Liam Neeson, un uomo tranquillo, un giorno vede la sua vita cambiare. I boss della droga uccidono suo figlio e lui, forte della buona reputazione di cui gode, inizia a fare piazza pulita in città
Nels Coxman è uno di quei personaggi taciturni abituati a vivere in religiosa contemplazione il paesaggio in cui sono immersi. E’ – in piena tradizione Liam Neeson – un po’ rozzo e cinico, ma al contempo orgoglioso di aver vinto il premio annuale come miglior spazzaneve della sua contea. Un uomo tranquillo, appunto. Poi però suo figlio viene ucciso dal boss della droga locale e Nels decide di farla pagare cara a quei stramaledetti sicari, inanellando una serie infinita di omicidi senza che nessuno possa sospettare di lui, un tipo così a posto, che «salutava sempre».
In origine fu In Ordine di Sparizione, era ambientato in Norvegia e venne presentato alla sessantaquattresima edizione del Festival di Berlino. Poi però il lungometraggio piacque Oltreoceano e Michael Shamberg (il produttore di Pulp Fiction) decise di acquistarne i diritti e fare un remake americano, lasciando però alla regia lo stesso Hans Petter Moland che aveva diretto l’originale.
«La vendetta va consumata fredda» recita il trailer. E per mantenere intatte le aspettative polari (anzi bi-polari) sul film, già le prime inquadrature immortalano metri e metri di neve, in cui i personaggi si muovono in una versione aggiornata di Fargo dei fratelli Coen. L’accostamento a quel lavoro però non è del tutto casuale, perché è proprio il citazionismo reiterato l’ anima intrinseca di questa storia. Lo stesso Neeson – sempre più citazione di sé stesso – alterna momenti da bounty killer di marca tarantiniana a scanzonate scene alla guida del fido spazzaneve.
Un Uomo Tranquillo raccoglie icone pop per mescolarle in un calderone in cui ribolle liquido action. L’aspirazione – lodevolissima – è quella di accedere alle porte della comicità surreale più raffinata trasformando un film picchiaduro in un’entità più complessa, tanto comica quanto adrenalinica.
Operazione questa che riesce però solo a sprazzi, quando la sceneggiatura di Frank Baldwin scioglie le briglie del politically correct per abbandonarsi a sketch dissacranti che non risparmiano nessuno, nemmeno la morte o gli Indiani d’America.
Liam Neeson è una garanzia quando si tratta di sferrare pugni, ma senza un’alternativa comica alla sua fisicità da saloon, Un Uomo Tranquillo resta ingolfato nel pantano del revenge senza riuscire mai con decisione a far piazza pulita. Di neve o criminali, non importa.
Titolo originale: Cold Pursuit
Regia: Hans Petter Moland
Interpreti: Liam Neeson, Tom Bateman, Tom Jackson, Emmy Rossum
Origine: USA, 2018
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 118′