Una raccolta fondi per l’edizione home video di Dellamorte Dellamore
In contemporanea all’uscita nelle sale il 14 ottobre, la CG Entertainment lancerà sul proprio portale una campagna di crowdfunding per pubblicare un cofanetto in edizione limitata del cult del 1994
In occasione del suo trentesimo anniversario, Dellamorte Dellamore di Michele Soavi tornerà in sala il 14 ottobre in versione restaurata in 4k, distribuito da CG Entertainment in collaborazione con Cat People, grazie a R&C Produzioni. Un ritorno al cinema reso possibile anzitutto dal lavoro di restauro effettuato nei laboratori di Cinecittà e passato per la supervisione dello stesso Soavi.
La CG Entertainment, inoltre, in contemporanea all’uscita nelle sale, ha scelto di lanciare sul proprio portale una campagna di crowdfunding volta a pubblicare la versione restaurata del cult in un cofanetto da collezione. Al suo interno, oltre al Blu Ray e il disco 4K Ultra HD Dolby Vision della versione restaurata, ci sarà anche il booklet a cura di Elisa Baldini, le interviste esclusive al regista e al cast, oltre ai filmati sul making of del film e sul rapporto con l’universo fumettistico ispiratore di Dylan Dog. La raccolta fondi sarà attiva dal 14 ottobre all’11 novembre.
L’horror grottesco di Michele Soavi deve, però, il suo soggetto anzitutto all’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi. Pubblicato nel 1991, racconta di Francesco Dellamore, il custode del cimitero di una fittizia cittadina lombarda, coinvolto nell’orrore di veder risvegliarsi cadaveri mossi da pulsioni omicide. Dellamore – testimone suo malgrado di quest’epidemia – dovrà abbatterli per evitare altre morti, almeno finché non si innamora di una Lei che lo catapulterà in una vorticosa storia di amore e follia.
Michele Soavi – che era stato aiuto regista del maestro Argento – aveva scelto i tratti algidi di Rupert Everett per il suo Dylan Dog e la prorompenza di Anna Falchi per le vesti di una vedova fatale. Le atmosfere funeree di Dellamorte Dellamore valsero al film il David di Donatello per la miglior scenografia nel 1994, curata da Antonello Geleng.