"Una talpa al bioparco", di Fulvio Ottaviano

Commedia giovane e frizzante, scritta con una certa sagacia nella costruzione narrativa, è un film minimalista come ce ne sono pochi ma anche una solare elegia sul tempo che passa, gli incontri fortuiti, gli affetti e le identità.

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A Roma il "bioparco" altro non sarebbe che lo zoo: reso in questo film il teatrino dove si disputa la resa dei conti del destino del protagonista, dove nascerà l'incontro che potrebbe essere il riscatto dalla vita grama che quotidianamente lo porta ad aggirarsi tra le gabbie dello zoo, cercando di racimolare qualche spicciolo tra un lavoretto e l'altro. Girato sull'onda di un certo entusiasmo, con un soggetto non originalissimo dove non conta tanto la trama ma lo sviluppo dei singoli personaggi, Una talpa al bioparco è l'esempio di una commedia italiana lieve, senza pretese, eppure riuscita… frizzante, capace tutto sommato di farsi guardare.

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David (Adriano Giannini) vive con a carico molte responsabilità: in primis suo fratello Libero (Luca Angeletti) che a prima vista sembrerebbe un genio ribelle ma, conosciuto a fondo, è una persona disordinata, inconcludente e infantile. Con mille pensieri per la testa, dati anche i mille guai di carattere psicologico che affliggono suo fratello, David decide di trovarsi un lavoro per tirare avanti e si ritrova, forcone alla mano, a spalare escrementi e dar da mangiare alle bestie al bioparco, lo zoo della capitale. Qui cercando di combattere la noia e lo scoraggiamento di quella situazione, si inventa una filosofia tutta sua ("in fondo siamo tutti bestie") e in modo stravagante riesce a "sopravvivere" al dramma quotidiano dell'infelicità. Ma un giorno al bioparco, nella vita di David, irrompe una "talpa": è Giorgia (Giorgia Surina) una tipa misteriosa ma affascinante di cui si sa ben poco, che gira in Cherooke e veste casual. La ragazza darà respiro alla vita di David, ammaliante e sfuggente al tempo stesso saprà risollevarlo piano piano. Ma chi è in realtà Giorgia?


Il regista Fulvio Ottaviano (Cresceranno i carciofi a Mimongo) che era stato sceneggiatore per Ettore Scola e il suo Viaggio di Capitan Fracassa (1991), gioca la carta dei giovani vincendo di parecchie lunghezze su alcuni colleghi più scafati. Buona la scelta di far esordire davanti alla macchina da presa l'ex vj di MTV Giorgia Surina, capace di reggere la scena e di non alzare mai il tiro rispetto al ruolo, tutto sommato di co protagonista, affidatole. Si può imputare a questo film una certa propensione al leggero, dovuta al fatto che le sue immagini e i suoi dialoghi non graffiano e si fanno vedere solo per la simpatia che ispirano, ma questa sorta di "alta digeribilità" del prodotto finale è sicuramente il punto di forza su cu giocano regista e cast artistico.


 


Regia: Fulvio Ottaviano


Interpreti: Adriano Giannini, Giorgia Surina, Francesco Mastrorilli, Luca Angeletti, Emanuela Galliussi.


Distribuzione: Mikado


Durata: 90'


Origine: Italia, 2004

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