"Una vita violata", di Riccardo Sesani
Un dramma umano e giudiziario tutto italiano che arranca tra le aule di tribunale e gli studios di una nota casa di produzione sulle note di Madame Butterfly. Si colloca a metà tra il thriller e la denuncia sociale di chi approfitta dei favori sessuali e della disperazione delle giovani attrici di belle speranze, forte del potere economico e dell'impunibilità di cui gode.
Un'aspirante attrice dai tratti orientali, affascinante e psicologicamente disturbata denuncia uno stupro. Il carnefice è un produttore stimato da tutti che le ha promesso il ruolo di protagonista in Madame Butterfly e che, dopo averla vista fasciata dal suo pregiato kimono rosso fuoco, ha perso il controllo. La ragazza porta il caso in tribunale ma senza prove tangibili e testimoni, la sua versione è poco credibile. Piuttosto potrebbe trattarsi della sua vendetta perversa e dello sdegno verso il produttore che l'ha raggirata e non gli ha assegnato la parte che agognava. L'unico a crederle è un magistrato, anche lui rapito immediatamente dalla sua fragilità e dalla sua innegabile bellezza.
La colpa oscilla tra la vittima dichiarata e il presunto carnefice in una ricerca ossessiva di prove e testimonianze in un dramma umano e giudiziario tutto italiano che arranca tra le aule di tribunale e gli studios di una nota casa di produzione. I piani temporali si alternano così come le scene a colori e in bianco e nero, collezionando una serie infinita di dialoghi, più o meno funzionali all'azione, che hanno come unico scopo quello di indagare la realtà dei fatti e trovare il presunto colpevole. Tuttavia la ricerca della verità e delle prove, che sin dall'inizio sono sotto gli occhi di tutti, è superficiale e trascurata e si perde l'occasione di utilizzarla come strumento per approfondire la psicologia dei personaggi che rimangono stereotipati e fedeli alla loro immagine sociale.
Una vita violata si colloca a metà tra il thriller e la denuncia sociale di chi approfitta dei favori sessuali e della disperazione delle giovani attrici di belle speranze, forte del potere economico e dell'impunibilità di cui gode, ma non raggiunge a pieno nessuno dei due obiettivi. La denuncia è blanda e poco aggressiva, mentre il thriller dà la precedenza ai dialoghi esplicativi della storia presente e passata piuttosto che all'azione. Lo sviluppo lineare dei fatti giuridici si affianca alla tormentata storia d'amore tra il magistrato e l'attrice abusata, dando vita ad un'opera compiuta e che riesce ad estendere la tensione fino alle ultime scene, ma che per forma e interpretazione sembra confezionata per il piccolo piuttosto che per il grande schermo.
Regia: Riccardo Sesani
Interpreti: Jun Ichikawa, Marco Di Stefano, Nadia Bengala, Gianni Franco, Edoardo Velo
Origine: Italia, 2013
Distribuzione: Mediterranea Productions
Durata: 90'