"Uno degli elementi originali che mi ha convinto da subito della validità della storia era l'idea di conoscere la vita segreta degli animali." Incontro con Anthony Stacchi
"Boog & Elliot: a caccia di amici" è il primo lungometraggio della Sony Pictures Animation. Nella commedia d'animazione tutti hanno la loro occasione, compreso i tipi più eccentrici. Ce ne parla il co-regista
Come è nata l'idea di questa storia?
A. S.: L'idea è partita da una proposta di un vignettista, Steve Moore, realizzatore di strisce comiche per un quotidiano. Venne alla Sony Pictures Animation per proporre un qualcosa di diverso: una storia ambientata in un mondo dove i cacciatori diventavano i cacciati e gli animali ribellandosi diventavano essi stessi i temuti cacciatori. Da lì abbiamo iniziato a lavorarci sopra per almeno tre anni, modificando e migliorando ogni volta qualcosa. Uno degli elementi originali che mi hanno convinto da subito della validità della storia era l'idea di conoscere la vita segreta degli animali. Cosa pensano di noi gli animali: questo è stato soprattutto uno degli spunti di ispirazione, partendo dagli animali che abbiamo in casa. Cosa fanno gli animali alle nostre spalle? Come si comportano quando non siamo presenti? Mentre per gli animali selvatici sappiamo quasi per certo che hanno un'idea fissa dell'uomo cacciatore.
Si può definirla una storia adatta a tutti, bambini, giovani e adulti?
A. S.: Fondamentalmente credo che i film di animazione siano cambiati tantissimo, siano nel pieno di una evoluzione. I precedenti si presentavano solo come film per bambini. Ma la carenza di film per la famiglia ha reso necessario la realizzazione di film di animazione adatti anche ad un pubblico più grande, dai 15 anni in su. Si è iniziato a puntare sui genitori e sui giovani rispettando le esigenze dei bambini e ciò che i bambini stessi si aspettano da un film di animazione, questo grazie anche alla computer-grafica. Hollywood si è occupata solo marginalmente di film per la famiglia, noi non facciamo altro che risolvere questa mancanza.
Questo film di animazione si avvale degli straordinari risultati possibili grazie al 3D…
A. S.: L'animazione in 3D ha contribuito al risultato della storia ma è stata utilizzata ad integrazione dell'animazione classica in 2D. La maggior parte delle persone che ora lavora in 3D in passato lavorava in 2D e noi abbiamo sostenuto queste esperienze avvalendoci del 3D solo per alcuni elementi, come la pelliccia degli animali. Abbiamo un pubblico molto sofisticato che va soddisfatto per cui abbiamo creato un mix tra 3D, 2D e computer-grafica.