Useless Humans, di Stephen Ohl

Useless Humans è un teen movie demenziale che, tra citazionismo e tono da serie tv comedy, rappresenta l’esordio dell’attore Stephen Ohl. In streaming per Oltre lo Specchio

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L’esordio dietro la macchina da presa dell’attore Stephen Ohl al festival Oltre lo Specchio è uno sci-fi movie che punta all’intrattenimento più sfrenato ottenendo buoni risultati. La trama riprende la classica struttura del teen movie che eccede fino alla tragedia. Brian si avvia a compiere trent’anni e per l’occasione decide di organizzare una festa a base di alcol insieme ad alcuni suoi amici. Tutto verrà stravolto quando un alieno irromperà alla festa mettendo in discussione i piani previsti dai giovani ragazzi e minacciando l’intera umanità. Il tono del film non è mai veramente tragico malgrado un paio di morti più o meno violente, non stiamo parlando di una fantascienza seriosa ma anzi di un non volersi mai prendere sul serio. Siamo nel campo della commedia fantascientifica in cui tutto è possibile e consentito. I ragazzi non sembrano aver paura e l’alieno stesso, una volta sbarcato, non è particolarmente furbo.

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Il demenziale e la caricatura sono le caratteristiche principali di un film che partendo da un apparato fotografico patinato e fin troppo edulcorato con il passare dei minuti fa prendere alla pellicola la tradizionale forma di un episodio di una qualche serie tv caciarona. L’ambientazione in cui si svolge il film è la classica casa sperduta in un bosco e, se consideriamo che i protagonisti hanno tutti un’età che va dai venti ai trent’anni, non sarebbe fuori luogo pensare l’opera in senso generazionale. La prova che conferma ciò sta nel fatto che il film tende a prendere la strada di uno slasher movie di tipo fantascientifico, anche se questo non comporta l’emblematica strage finale rimangono tutti i paradigmi esemplari del sottogenere horror, compreso il sospetto verso le persone vicine e il canonico e piuttosto dozzinale plot twist che mette fine alla vicenda sciogliendo gli ultimi dubbi su chi sia stato il vero killer.

Il film possiede i connotati del cinema demenziale che non potrebbe vivere se non grazie ai suoi stessi stereotipi: abbiamo lo scienziato un po’ nerd, un chirurgo e un paio di ragazze che permettono di costruire l’abituale love story. Il film scorre in maniera piacevole grazie all’intervento di un palpabile citazionismo che rivede in chiave contemporanea gli anni 80’, e in senso più generale il cinema di genere che non viene mai messo da parte. Si sentono gli influssi di Stranger Things, dell’immaginario collettivo videoludico e allo stesso tempo della mancanza di un budget corposo che priva del film la possibilità di elevarsi dalla forma del divertissement.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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