Valdarno Cinema Fedic – I The Pills e la fine della rivoluzione del web

Al festival di San Giovanni Valdarno il collettivo di comici romani ha parlato di internet, citazionismo e nuovi progetti

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All’interno del Valdarno Cinema Fedic è stato dedicato uno spazio alle proposte del web che quest’anno è stato occupato dai The Pills, collettivo di comici romani nato da YouTube poi approdato in televisione ed al cinema con il film The Pills – Sempre meglio che lavorare. Nella formazione ridotta di Luigi Di Capua e Matteo Corradini (assente per motivi di salute Luca Vecchi), i ragazzi hanno ripercorso la propria carriera ed i temi diventati cult nel loro repertorio, primo tra tutti il senso dissacrante della politica visibile nel loro Il bagno okkupato. “In questo momento si sta vivendo il periodo dello smantellamento dei centri sociali e nel video si sentiva quanto l’occupazione di certi luoghi per noi era un qualcosa di molto distante. L’idea in particolare c’era venuta dal Teatro Valle, spazio occupato e gestito per un certo tempo dalla sinistra romana che ha segnato molto le nostre adolescenze ma che noi abbiamo palesemente preso in giro, come anche la figura di Elio Germano che si è prestato comunque a partecipare per una piccola parte. La nostra generazione era totalmente disinteressata alla questione ed il nostro impegno politico è stato quello di mostrare la distanza che questo tipo di battaglie avevano sulla quotidianità della città” hanno commentato i due. Proprio questa volontà di distanziarsi da un certo tipo di cinema istituzionale ha contraddistinto il linguaggio di tutti i loro lavori che hanno trovato la collocazione su un web che ora invece sembra aver placato la sua rivoluzione: “Il web ci è sembrato all’inizio una grande esplosione di creatività poi questa cosa si è ridimensionata ed internet ha preso delle forme che sono diventate esclusivamente a servizio del pubblico. Se si pensa solo a Facebook, i video che vengono condivisi hanno i sottotitoli per garantire a chi li guarda di sapere di cosa si tratta senza neanche aprirli. E’ una fruizione dei contenuti che è diventata sempre più passiva. Internet sta finendo in definitiva. Noi abbiamo usato il web come un nostro strumento, è brutto vedere che poco più avanti si è imparato a riconoscere YouTube solo come integratore di contenuti che si autogenera. L’utilizzo deve essere cosciente e consapevole soprattutto che si sta usufruendo di un mezzo e non il contrario”. 

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Il modo in cui è velocemente evoluto internet ha portato anche i The Pills (assenti dal loro canale YouTube da circa un anno) a ripensare il proprio linguaggio, come l’uso ossessivo del citazionismo, fatto loro all’inizio della carriera ma che ora sembra stato essere del tutto accantonato: “Il modo ossessivo con cui facevamo citazionismo era diventato più un modo che un mezzo quindi abbiamo cercato di smettere del tutto. Siamo stati imbevuti della cultura postmoderna totalmente. Non abbiamo mai avuto la necessità di scegliere, come le generazioni precedenti alle nostre, tra riferimenti pop e quelli autoriali, o Rocky o Nanni Moretti. Noi abbiamo visto tutto senza dover rendere niente a nessuno. Per noi tutto quanto aveva un valore perché eravamo in grado di prendere quello che c’era di buono da tutto senza un filtro ideologico e morale. Per noi era tutto bello allo stesso modo se era bello il contenuto in sé. La capacità della nostra generazione è stata quella di saper trovare il bello in delle cose anche molto brutte. Quello da cui siamo sempre scappati è la mediocrità perché nel momento in cui tu ti esponi producendo qualunque qualcosa puoi essere schifato o apprezzato, ed è meglio rimanere in questi due estremi“. Il futuro però del collettivo non deve essere ripensato solo in termini di linguaggio ma anche in quelli dei contenuti che si devono adattare ad una maturità diversa da quella del 2011 quando comparse in rete il primo video. Quello che bisognerà aspettarsi è una formula totalmente rinnovata: “La bellezza dei The Pills è che non hanno mai avuto una forma precisa. E’ sempre stato un progetto autobiografico quindi la sostanza sarà simile ma non sarà più i The Pills. Ora dobbiamo accettare in una nuova fase della vita invece di fare gli eterni ragazzini. E’ bello vedere come ci si approccia a queste nuove esperienze, come la difficoltà di avere una relazione in questo momento storico in cui manca totalmente l’idea famigliare inteso come obbiettivo della vita. Lentamente stiamo andando su tematiche che sono un po’ più mature ma rimangono comunque nostre. Il fatto è che continua a non esserci un racconto che parla della quotidianità della nostra generazione come non c’era quando avevamo iniziato. Noi ci guardiamo intorno ma prodotti come sono ed erano i The Pills non si trovano. Quindi se decidessimo di approcciarsi a questa nuova quotidianità saremo comunque i primi in Italia a farlo”. 

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