“13 variazioni sul tema” di Jill Sprecher
In un racconto ben costruito, non lineare e non cronologico, la regista raccoglie le vicende individuali dei singoli personaggi sotto tredici sottotitoli che ne riassumono il contenuto
Un avvocato festeggia la sua vittoria in aula, poi investe una donna; un uomo tradisce la moglie per sfuggire alla piattezza del quotidiano e saluta l’amante dicendole: “Tu mi hai salvato dalla monotonia. Ci vediamo giovedì prossimo, qui, alla stessa ora”; due donne delle pulizie sperano di cambiar vita e una delle due viene investita; in un ufficio assicurativo, un uomo d’affari licenzia un sottoposto solo perché è sempre sorridente.
Tante vite che si sfiorano legate da un unico quesito: cos’è, esiste la felicità?
In un racconto ben costruito, non lineare e non cronologico, la regista raccoglie le vicende individuali dei singoli personaggi sotto tredici sottotitoli che ne riassumono il contenuto; uno di essi, “Chiediti se sei felice, e smetterai di esserlo” può forse rappresentare la chiave di lettura dell’intero film.
Il tema è sicuramente la felicità: facile parlarne ma assai difficile da mostrare. Chi è felice? Come si manifesta la felicità? L’ottimismo porta ad essere felici?
Siamo continuamente alla ricerca di essa, ma basta un evento, un gesto, una decisione, un atto più o meno impulsivo o ragionato, per far cambiare rotta alla nostra vita e alla nostra serena, appagante, tranquilla sfera di stabilità. Basta un niente per mettere in discussione, sorprendentemente ed improvvisamente, quello che abbiamo e che ci siamo costruiti convinti che fosse quello che avrebbe riempito i nostri vuoti.
Forse la felicità è proprio questo: non avere dei vuoti da colmare. Ma è possibile? È umanamente plausibile?
Navighiamo nella certezza che l’appagamento è sempre legato al suo opposto, che ogni scelta è anche una rinuncia, che non si può essere qualcosa e l’opposto di qualcosa. Forse, allora, la felicità è questo: godere di ciò che si è senza farsi tante domande sul “come sarei, se…”, senza cercare quello che piace agli altri ma non a se stessi, senza teorizzarci tanto sopra… riempire un vuoto significa crearne un altro… c’è quindi un modo per essere felici? Sembra che sia l’aspirazione di ognuno, ma che a nessuno sia stato consegnato il libretto d’istruzioni.
Titolo originale: Thirteen Conversations About One Thing
Regia: Jill Sprecher
Sceneggiatura: Karen Sprecher, Jill Sprecher
Fotografia: Dick Pope
Montaggio: Stephen Mirrione
Scenografia: Mark Ricker
Costumi: Kasia Maimone
Interpreti: Matthew McConaughey (Troy), John Turturro (Walker), Clea Duvall (Beatrice), Amy Irving (Patricia), Alan Arkin (Gene), Barbara Sukowa (Helen)Produzione: Beni Atoori, Gina Resnick, Colin Bates, Sabrina Atoori per Stonelock Pictures
Distribuzione: Mikado
Durata: 94’
Origine: Usa, 2001