VENEZIA 64 – "Settimana Internazionale della Critica"

La ragazza del lagoA contendersi i 3.000 euro del primo premio della Settimana della Critica, giunta alla sua 22° edizione, 7 opere prime, provenienti da differenti regioni del mondo. 7 registi diversi, accomunati dal tentativo di raccontare storie e destini, seguendo percorsi nuovi, al confine tra reale e irreale. Più punti di vista che convergono in un unico luogo, spazio sconfinato dell'anima

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Ousmane SembeneAd aprire la 22° Settimana Internazionale della Critica, che si svolgerà dal 30 agosto all' 8 settembre, all'interno della manifestazione cinematografica diretta da Marco Müller, sarà Ousmane Sembène, scrittore e regista senegalese scomparso il 9 giugno scorso a Parigi, che proprio a Venezia aveva presentato Le mandat nel 1968 e Camp de Thiaroye un anno dopo. In particolare sarà con Borom Sarret, primo cortometraggio di 20 minuti girato da Sembène per le strade di Dakar e La Noire de…, suo primo lungometraggio sulle orme di una donna senegalese alla ricerca di un futuro migliore e tratto da un racconto da lui stesso scritto, che la SIC omaggerà quello che viene considerato il padre della cinematografia africana.
A contendersi i 3.000 euro del primo premio della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia 2007, 7 opere prime selezionate dalla commissione di selezione composta da Francesco di Pace, Massimo Causo, Adriano De Grandis, Marco Lombardi e Silvana Silvestri. 7 registi provenienti da diverse esperienze e differenti regioni del mondo, accomunati dall'originalità con la quale si guardano attorno, nel tentativo di raccontare storie e destini, seguendo percorsi nuovi, a confine tra reale e irreale. Più punti di vista che convergono in un unico luogo, spazio sconfinato dell'anima.

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24 Mesures
Per Jalil Lespert sono quattro le traccie narrative contenute nel suo 24 Mesures, lungometraggio in concorso che segna l'esordio del regista parigino, già autore del corto De retour nel 2004 ed interprete di diverse pellicole, da Le Petit Lieutenant di Xavier Beauvois, a Risorse Umane di Laurent Cantet. Quattro personaggi, genitori e figli, a fare i conti con le proprie vite disperate nella notte di Natale, lontano da luci colorate e canti angelici, in cerca di un contatto, di un legame. Lo stesso che sembra giovare ad Azat, il personaggio protagonista di Karoy, il film kazako in concorso, diretto e prodotto con budget indipendente da Zhanna Issabayeva, che trova il coraggio di cambiare, nell'estremo confronto con la madre morente.
Tre per tre fa nove. Tre personaggi per ogni episodio, tre episodi per un film. Ancora moltiplicazioni visive ed esistenziali per The Nines, opera prima in concorso dell'americano John August, autore del corto God nel 1998, ma più conosciuto per essere stato lo sceneggiatore di alcuni film di Tim Burton, come Big Fish e La sposa cadavere. Stessa evoluzione per il russo Alexsander Mindadze, sceneggiatore di molti film di Vadim Abdrashitov, tra cui Caccia alla volpe (1982), La parata dei pianeti (1984) e Tempesta magnetica (2003), ora approdato al lido in veste di regista con Otryv. Il film,   ispirato ad un fatto realmente accaduto in Germania, è incentrato sulla vicenda di un uomo che, in seguito alla perdita della moglie in un disastro aereo, si fa strada tra le menzogne di una società capitalista avara di risposte, alla ricerca della verità.
La ragazza del lagoAnche un italiano tra i film in gara, diretto da Andrea Molaioli, negli anni aiuto regista di Mimmo Calopresti, Carlo Mazzacurati, Marco Risi e Nanni Moretti. La ragazza del lago, questo il titolo del film, mescola insieme più elementi, rivelando al di sotto della patina da giallo classico, una struttura più complessa, da dramma psicologico, che parte dalle indagini di un commissario sulla morte di una ragazza, per arrivare in profondità e far emergere colpe e disturbi delle coscienze. Ancora più a fondo scava Small Gods, primo lungometraggio di Dimitri Karakatsanis, il regista belga vincitore nel 2001 del premio per il miglior film realizzato da uno studente, con il corto Le guide. La pellicola in concorso nella Settimana Internazionale della Critica si inserisce nella scia di movimento già tracciata dagli altri film in gara; un road movie che mette insieme tre diversi personaggi, in viaggio verso l'agognata liberazione dal dolore. E il viaggio continua con Zui Yaoyuan De Juli, primo lungometraggio di finzione di Lin Jing-jie (scrittore, regista teatrale, televisivo e cinematografico), che segue con lo sguardo della sua macchina da presa gli intrecci casuali intercorsi tra le vite di personaggi lontani, avvicinati dal desiderio di porgere l'orecchio ai rumori dell'esistenza, per poter capire sé stessi e il loro destino.  
L'evento speciale al di fuori del concorso, che l'8 settembre chiuderà la Settimana Internazionale della Critica sarà poi Año uña, l'opera del messicano Jónas Cuarón, figlio del più famoso Alfonso Cuarón. Dopo tanto “camminare” una pellicola che fissa nell'immobilità di una serie di fotografie digitali, l'innamoramento di un ragazzino del Messico per una turista americana ventenne. Un viaggio attraverso spazi e tempi infinitamente dilatati, verso l'orizzonte sconfinato dei sentimenti.
  

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