VENEZIA 66 – "Apan", di Jesper Ganslandt (Giornate degli Autori)
La vera potenza di Apan è riposta nell’essere un thriller dell’anima aperto: il film, nonostante la sua complessa (ma non complicata) linearità, rischia, si pone la ricerca del nuovo: Ganslandt volge infatti coraggiosamente lo sguardo dalla parte del carnefice e a quello che succede dopo un evento del genere, umanizzando un personaggio sulla carta estremamente negativo.