Venezia 66 – La polizia carica i GlobalBeach

ieri davanti all'Hotel Des Bains. L'assessore alla cultura critica la sproporzione della risposta delle forze dell'ordine 

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Per tutto il pomeriggio di ieri elicotteri della polizia hanno sorvolato il cielo del Lido per tenere sotto controllo le proteste dei precari dello spettacolo, che fanno riferimento all'ormai solito appuntamento di No globa alla globa Beach. Un gruppo ha tentato la protesta davanti al celebre hotel,circa centinaio di persone. La polizia li ha allontanati con delle cariche.

«Siccome la Mostra del Cinema è come una caserma, volevamo entrare all'Hotel Des Bains che è uno spazio simbolico del festival per fare una conferenza stampa, dove spiegare in maniera pacifica le nostre istanze. La polizia ha risposto con una carica violenta durata cinque minuti. C'è un ragazzo con la testa rotta e una ragazza con una ferita sulla spalla» . Lo raccontano gli attivisti di Global Beach, studenti e giovani precari dello spettacolo, impegnati ieri in varie manifestazioni al Lido. Le manifestazioni sono state decise ieri in un incontro a Global Beach, al quale hanno partecipato fra gli altri, anche componenti del Movem, i precari di MTV, della Biennale di Venezia, e gli studenti dell'Onda. A proposito degli scontri fra polizia e no-global davanti al Des Bains, l'assessore alla cultura del comune di Venezia, Luana Zanella, ha detto «che c'è stata una sproporzione: i giovani intendevano porre problemi sacrosanti in un momento di grande crisi della produzione culturale mondiale, ma hanno ricevuto una risposta poliziesca». «Per quanto è dato sapere – ha affermato l'assessore – alcune decine di no-global e precari della cultura volevano tenere una conferenza stampa al Des Bains per denunciare la situazione inaccettabile in cui si trovano i giovani che lavorano sotto i vari profili nell'ambito del settore culturale». Secondo Zanella, «stride il momento della festa, della Mostra del Cinema, pur importante, in questa fase di aumento della disoccupazione e della precarietà, nell'impossibilità di persone pur competenti, laureate, iperspecializzate di trovare collocazione lavorativa e professionale corrispondente alle proprie competenze». (da Nuovasocieta.it )

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