VENEZIA 66 – "Touxi", di Liu Jie (Orizzonti)
Ispirato alla decisione del 1 gennaio 2008 della Corte Suprema della Cina di riesaminare i reati che prevedono la pena di morte, il regista e sceneggiatore Liu Jie torna ad approfondire con profonda sensibilità e sincero rispetto tematiche e personaggi strettamente legati al mondo giudiziario, ma anche a quello che rimane fuori ed inevitabilmente a lui si lega

Un giudice come protagonista, vite complicate che si intrecciano, si mescolano e si scontrano, sofferenze che invece fondamentalmente si uniscono, destini inevitabilmente legati gli uni agli altri, una grande solitudine, incomunicabilità ed incomprensione di fondo: ispirato alla decisione del 1 gennaio 2008 della Corte Suprema della Cina di riesaminare i reati che prevedono la pena di morte, il regista e sceneggiatore Liu Jie torna ad approfondire con profonda sensibilità e sincero rispetto tematiche e personaggi strettamente legati al mondo giudiziario, ma anche a quello che rimane fuori ed inevitabilmente a lui si lega. Il cineasta pone l’accento sulla sfera delle emozioni dei suoi personaggi e sul loro atteggiamento nei confronti della vita e della morte: quella di Liu Jie, infatti, è una riflessione su di esse e sulla filosofia a loro legata. Il suo stile controllato sa alternare il dramma alla commedia, in un contesto formale e asciutto che non si limita ad offrire occasioni di contemplazione, ma sa anche accompagnare e scandire in modo efficace i tempi del racconto. Liu Jie conferma fermamente il suo talento di cineasta e la sua sensibilità d’artista nel trattare gli esseri umani.