VENEZIA 67 – “Tajabone”, di Salvatore Mereu (Controcampo italiano)

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Accettazione e integrazione, ecco quali sono i temi che con maggiore vigore si fanno sentire all’interno di questa cronistoria di un anno di vita passato a stretto contatto con adolescenti che danno prova di essere molto più avanti degli adulti sulla strada che porta ad una società multietnica

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tajaboneNelle scuole medie di Cagliari si intrecciano le piccole storie di un gruppo di ragazzi: Brendon è innamorato di Murina ma lei ha troppa paura di quello che il padre potrebbe fare se lo venisse a scoprire. Noemi vorrebbe richiamare le attenzioni di Nicola ma il suo corpo ingombrante le è d’ostacolo ed è continuo oggetto di discriminazioni. Michelle e Andrea si contendono ogni giorno in una lotta infinita l’affetto di Antonio, mentre l’arrivo di Vanessa prima, e della morte poi, nelle esistenze degli amici Jonathan e Alberto li divide per sempre. Kadim invece ha ben altri problemi: deve sbrigarsi a trovare un lavoro per potersi permettere di continuare gli studi.

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Tajabone è un’opera paricolare, e lo sottolinea il fatto che abbia vinto lo “Uk-Italy Creative Industries Award – Best Innovative Budget”, ovvero il premio che si assegna nell’ambito della Mostra di Venezia al film considerato più innovativo e di maggiore qualità in rapporto alla scarsità del budget con il quale è stato portato a compimento. Il nuovo film di Mereu, autore di Ballo a tre passi e Sonetàula, è stato prodotto e girato con soli 10 mila euro a seguito di un lavoro scolastico in cui gli autori della sceneggiatura e gli interpreti sono gli stessi alunni adolescenti.
Nato da un corso di cinema tenuto dallo stesso regista in due classi di due istituti di Cagliari, nel quartiere di Sant’Elia, l’Alagon di San Michele e quello di via Schiavazzi, il film prende forma dopo che Mereu si rende conto della qualità dei racconti proposti dagli studenti.
Mischia storie di amori acerbi, problematiche di accettazione e integrazione, speranze e drammi di un gruppo di ragazzi che fanno da specchio ad una società, una generazione, che sta vivendo profonde trasformazioni che non risparmiano nessuno.
Accettazione e integrazione, ecco quali sono i temi che con maggiore vigore si fanno sentire all’interno di questa cronistoria di un anno di vita passato a stretto contatto con questi adolescenti che danno prova di essere molto più avanti degli adulti sulla strada che porta ad una società multietnica.
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