VENEZIA 68 – “Cerco sempre di rimanere legata alla realtà”. Incontro con Ann Hui

ann hui, andy lau, deanie yip

Arriva in concorso A Simple Life, il nuovo straordinario film di Ann Hui, protagonista assoluta del cinema hongkonghese. Ispirato a una storia vera, intima e toccante, il legame tra il produttore Roger Lee e Ah Tao, la donna di servizio che lo ha accudito sin da bambino, A Simple Life affronta i temi della vecchiaia e della malattia. Il film è interpretato da Andy Lau e da Deanie Yip. Il resoconto della conferenza stampa

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ann hui, andy lau, deanie yipArriva in concorso A Simple Life, il nuovo straordinario film di Ann Hui, protagonista assoluta del cinema hongkonghese. Ispirato a una storia vera, intima e toccante, il legame tra il produttore Roger Lee e Ah Tao, la donna di servizio che lo ha accudito sin da bambino, A Simple Life affronta i temi della vecchiaia e della malattia. Il film è interpretato da Andy Lau e da Deanie Ip, grande star, cantante pop, assente dal grande schermo da più di dieci anni, che offre una magnifica prova nei panni di una donna quindici anni più anziana. Nel cast, inoltre, numerose le partecipazioni speciali: Tsui Hark, Anthony Wong e Sammo Hung. Alla conferenza stampa hanno preso parte Ann Hui, Andy Lau, Deanie Yip, il produttore Roger Lee e l'altra interprete Hailu Qi.

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Ci può raccontare la genesi del suo film?
Ann Hui: E’ una storia basata su fatti reali, riguardanti Roger Lee, il produttore, interpretato nel film da Andy Lau. Devo dire che sono molto commossa. Non solo ho avuto la fortuna che Andy Lau si sia appassionato al soggetto, che lui e gli altri produttori abbiano investito nel film, rendendolo un prodotto sicuramente più completo e complesso di un piccolo film indipendente. Ma ci sono stati anche attori e registi importanti, vere star che hanno accettato di apparire in piccole parti, così, per amicizia, in maniera disinteressata.
 
Signora Ann Hui. Qual è il suo metodo di lavoro? E come è stato applicato a questo film molto intimo, commovente? Come ha lavorato con gli attori?
Ann Hui: E’ un processo di creazione molto democratico. Ogni attore ha in un certo senso inventato il proprio personaggio, pur senza allontanarsi dalla linea principale della storia. Inoltre, la cosa interessante è stata lavorare contemporaneamente con attori professionisti e non professionisti. I vecchi della casa di riposo sono per lo più veri ospiti dell’ospizio, tra cui ci sono alcuni grandi attori del passato.   
 
E, invece, l’esperienza degli attori? Cosa hanno imparato da questo film, sulla vecchiaia, la malattia, la morte?
Andy Lau: Lavorare con Ann Hui è stato un enorme piacere. La prima volta che abbiamo girato un film insieme risale a oltre vent’anni fa, ai tempi di Boat People. Quando ho letto la sceneggiatura, sono rimasto fortemente impressionato dalla storia e ho pensato che sarebbe stato un film d’autore, molto personale. Questa esperienza mi ha insegnato ad avere più attenzione alla gente attorno a me. Sono stato fortunato, perché il mio personaggio è una persona realmente esistente. Ho potuto parlare con Roger, guardare le foto del passato, respirare l’odore della sua vita. E con Ann Hui ho imparato a lavorare meglio, ho imparato che la semplicità è più intensa della complessità.
 
Deanie Yip: Anche per me è stato un’esperienza molto forte. Del resto, mi sto avvicinando alla vecchiaia ed è un argomento che, per forza di cose, mi sta molto a cuore. Perciò ho cercato di dare tutto quello che potevo. Credo che questo sia uno straordinario film sull’amore. Per quanto mi riguarda, comunque, spero di non morire di malattia, ma in tranquillità.
 
Ma, signora Hui, lei ritiene che l’anzianità sia un problema sociale a Hong Kong?
No, non la vedo in questi termini. Però è vero che nei miei film cerco sempre di rimanere legata alla realtà e ai sentimenti che vedo. L’anzianità è un tema forse poco affrontato dal cinema oggi. Per questo ho deciso di girare questo film. Per raccontare un certo sentimento, particolare e sottile. 
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