VENEZIA 69 – “La tecnologia 3D serve solo per i film erotici, per gli altri è del tutto inutile” – incontro con Takeshi Kitano

Takeshi Kitano e Masayuki MoriL'ultimo film di Takeshi kitano, Outrage Beyond è stato presentato alla a Venezia, dove una quindicina d'anni fa vinse il Leone d'oro con Hana-Bi dal regista e dal produttore Masayuki Mori

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Takeshi Kitano, Masayuki MoriCon Outrage Beyond Lei ritorna al classico genere di yakuza ma nello stesso tempo presenta un nuovo uomo “yakuza” che non rispetta le regole tradizionali, come mai questo cambiamento?
 

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Tutte le storie yakuza sono abbastanza simili, trattano le tematiche violente che vengono presentate con lo stesso approccio. Cosi come le storie sulla mafia in Italia. Il messaggio di questo tipo di film è abbastanza simile dapertutto. Ma il film deve essere anche una forma di intrattenimento perciò alcuni cambiamenti sono neccessari.

Outrage Beyond è un sequel del suo film precedente. Girando la prima parte già sapeva che ci sarebbe stata una continuazione, vuole fare un’altro film su questa tematica?

 

Kitano: Si, ho pensato subito al sequel. Non sono un regista molto apprezzato in Giappone per questo ho pensato di fare un film con cui avrei potuto avere maggiore visibilità all’estero. A dire il vero, la sceneggiatura della terza parte è già pronta ma vediamo se riusciamo a realizzarla.

 

Masayuki Mori: Outrage è stato pensato come una serie ma non pensiamo ancora alla produzione della parte successiva però non si sa mai.
 

Come ha lavorato con gli attori sul set? Dovevano seguire strettamente la sceneggiatura o gli ha dato spazio di interpretazione?
 

Essendo comico in passato sono abbastanza fedele alla sceneggiatura quindi gli attori hanno seguito la mia sceneggiatura. Ovviamente ogni attore ha anche il suo modo di interpretare che io adattavo dopo alla mia visione durante il montaggio. Probabilmente alcuni di loro erano molto arrabbiati guardando la versione finale.

Quali sono i limiti di crudeltà che vuole e può far vedere al pubblico?

In Giappone ci sono le difficoltà di far vedere certe cose perciò molto spesso sono stato frenato. Se non mi fermavo rischiavo di non essere accolto bene. Però è anche vero che mi piace vedere gli spettatori scioccati, mi piace vedere i diversi modi di reazione da parte del pubblico. Alla fine siamo solo esseri umani e ogni tanto, vedendo le scene molto brutali, possiamo essere scioccati o anche ridere.
 

È difficile collaborare con Takeshi Kitano, riesce a dirgli di “no”?
 

Mori: Le idee del regista sono senz’altro apprezzate e sempre seguiamo una linea narrativa precisa. Ogni tanto è difficile lavorare insieme. La nostra collaborazione non è molto semplice. Quando ci sono dei problemi cerchiamo di unire lo staff e convincere Kitano che i nostri suggerimenti sono dovuti al fatto che vogliamo dare all’opera una qualità ancora migliore.

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