VENEZIA 69 – "L'idea di cercare nuove strade me l'ha data Visconti ". Incontro con Ramin Bahrani e il cast di "At Any Price"


Presentato in concorso l'attesissimo At any price, ultima fatica del talentuoso regista statunitense Ramin Bahrani. Ad accompagnare la pellicola su Lido sono intervenuti, oltre all'autore, la co-sceneggiatrice Hallie Elizabeth Newton, la giovane attrice Maika Monroe e la star Zac Efron. Grande assente il veterano Dennis Quaid

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ramin bahrani, venezia 69All'inizio del film sembra che lei voglia riproporci la lezione di Dostoevskij di Delitto e castigo,poi la storia prende tutt'altra strada. Il suo obiettivo è quello quindi di sottolineare che nel mondo d'oggi vale solo il machiavelico motto "il fine giustifica i mezzi"?

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Bahrani : Prima di tutto la ringrazio per aver citato uno degli scrittori più importanti per la mia formazione. Venendo alla domanda devo ammettere che, nel realizzare questa pellicola, io non avevo alcuna intenzione di fare morali o sottileneare qualche atteggiamento. Il mio unico obiettivo era porre delle domande precise su dove stiamo andando. E' vero, ho preso spunto dall'universo dell'agricoltura americana, ma le riflessioni che volevo suscitare esulano dagli Stati uniti e possono valere per tutto il mondo occidentale. E' inequivocabile che la nostra società stia crollando sotto tutti gli aspetti. Io piuttosto che giudicare il modo con cui si fa successo oggi desideravo invitare lo spettatore a rifletterci sopra e a porsi delle determinate domande.

 

Il suo personaggio vive una evoluzione molto complicata. Come è stato approcciarsi ad un ruolo cosi difficile e diverso dalla sua passata carriera?

 

Efron: E' stato effettivamente molto difficile visto che Dean è un personaggio complesso. Lui ama i suoi genitori e vive un profondo legame di lealtà nei confronti della sua famiglia. Allo stesso tempo però dentro di lui cresce un bisogna di scappare dalla sua città e allontanarsi da suo padre e da quello che rappresenta. Il correre in automobile, sport che io nella realtà non pratico assolutamente, è la metafora più chiara di questa voglia di fuggire via. Sono molto orgoglioso e felice di aver partecipato a questo film e di aver lavorato con Ramin, un regista che vuole raccontare un'esperienza piuttosto che fare un film solo per venderlo. Sono ben consapevole che la mia carriera adesso sta vivendo un momento particolare perchè ho davanti delle strade ben distinte. Io però sono affamato di futuro e questo genere di scelte mi eccitano. Sono inoltre fortunato di non essere da solo a farle visto che sono circondato da persone fidate che sanno aiutarmi in ogni occasione.

 

 

L'unico personaggio che sembra essere felice nel film è anche l'unico che non si vede, ovvero l'altro figlio partito per il mondo. Crede che il solo modo per sopravvivere alla nostra società sia quello di scappare lontano?

La sua è una bellissima domanda a cui purtroppo non so proprio rispondere. Dovrebbe chiederlo a tutti i presenti in sala perchè mi piacerebbe anche a me avere una risposta. L'unica cosa che mi viene in mente è il fatto che tutti noi dovremmo rileggere e capire finalmente Adam Smith, padre dell'economia moderna, che parlando di società egualitaria, aveva un'immagine ben diversa del capitalismo odierno.

 

Lei ha sempre diretto film più intimisti, lavorando spesso con non professionisti. Come è stato fare un film come questo?

Bahrani: E' vero, ma quando ho conosciuto Zac ci ho messo dieci secondi a capire che era perfetto per questo ruolo. Io so bene quello che voglio e in questa occasione avevo il bisogno di fare questo film. Sono stato mesi tra veri agricoltori per capire il loro mondo, reso alla perfezione poi dagli attori che ho avuto la fortuna di dirigere. Quando si ha che fare con grandi interpreti basta metterli in scena e lasciare che diano spazio al loro talento. Se vogliamo dirla tutta, l'idea di cercare nuove strade l'ho avuta riguardando La terra trema di Visconti. Se grandi maestri come lui o Rossellini, hanno saputo mutarsi in modo cosi eccellente, ho pensato che dovevo provarci anche io.

 

Purtroppo Dennis Quaid non è potuto essere presente per impegni precedenti, eppure sarebbe opportuno esaltare la sua magnifica interpretazione. Volete parlaci di quanto ha contribuito alla riuscita del film?

 

Dennis è stato impressionante. Ero molto eccitato dal fatto di lavorare con lui visto che per me è una sorta di icona. Purtroppo a differenza del resto del cast con lui ho provato le scene pochissimo visto i suoi tanti impegni. Prima delle riprese ero molto nervoso e mi chiedevo come si stesse preparando al ruolo. Vederlo sul set è stato illuminante. Il modo con cui si tocca la spalla,sorride, cammina, tutto era studiato alla perfezione. Davanti alla cinepresa si muove con una naturalezza che lascia senza parole. Solo in fase di montaggio ho potuto assaporare veramente fino in fondo la sua interpretazione fantastica.

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