VENEZIA 69 – "Roma ore 11" film di pre-apertura


Il 28 agosto sarà proiettato il capolavoro di uno dei padri del Neorealismo cinematografico italiano, Roma Ore 11 (1952) di Giuseppe De Santis, nella ricorrenza del Sessantesimo anniversario della prima proiezione del film, in una versione restaurata

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Sulla scia di una lunga tradizione, torna la serata di pre-apertura alla Mostra del Cinema di Venezia, che avrà luogo nel centro storico il 28 agosto, presso l’Arena di Piazza San Polo, in collaborazione con il Comune di Venezia – Circuito Cinema Comunale. La 69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica si terrà al Lido dal 29 agosto all'8 settembre 2012, per la direzione di Alberto Barbera, organizzata dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta. Per l’occasione sarà proiettato il capolavoro di uno dei padri del Neorealismo cinematografico italiano, Roma Ore 11 (1952) di Giuseppe De Santis, nella ricorrenza del Sessantesimo anniversario della prima proiezione del film, in una versione restaurata, concessa dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma.
Prodotto dalla Titanus, il film tratta l’inchiesta di Elio Petri, aiuto regista nello stesso film, relativa ad un tragico episodio di cronaca avvenuto a Roma nel 1951. Nella pellicola sfilano Lucia Bosé, Carla Del Poggio, Raf Vallone e Massimo Girotti, con una sceneggiatura che porta le firme, oltre a quella dello stesso De Santis, anche di Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Rodolfo Sonego e Gianni Puccini.
 

Giuseppe De Santis, critico e animatore della rivista “Cinema”, rivolta ad un cinema slegato da quel panorama italiano dei telefoni bianchi sotto cui si riuniva gran parte delle pellicole contemporanee, dopo un’iniziale collaborazione con Luchino Visconti (Ossessione, 1948) e Roberto Rossellini (Desiderio, 1946), realizza il primo lungometraggio, Caccia Tragica (1948), un punto di svolta nel Neorealismo cinematografico. Con Riso Amaro (1949) porta alla ribalta l’esordiente Silvana Mangano nei panni di una mondina, costretta a sopravvivere in una dura realtà, dove all’analisi politica si alterna lo scavo psicologico dei personaggi. Il film gli vale una nomination agli Oscar come miglior soggetto, mentre la regia si distingue per l’uso originale del dolly, della gru e del pan focus, utile a ritrarre le scene di movimento, soprattutto delle folle. Le stesse tematiche interesseranno anche il film successivo Non c’è pace per gli ulivi (1950), ambientato nella natìa Fondi. Roma ore 11 e Un marito per Anna Zaccheo (1953) gli permettono di abbandonare temporaneamente l’ambientazione rurale, recuperata poi in Giorni d’amore (1954) e Uomini e lupi (1956), per dedicarsi a vicende borghesi e urbane. Giorni d’amore sarà il suo primo film a colori, vincitore anche di un Nastro d’argento per il migliore attore protagonista (Marcello Mastroianni). Con La strada lunga un anno (1957) ottiene la candidatura agli Oscar come Miglior film straniero. La carriera del regista romano prosegue con La garçonnière (1960) e Italiani brava gente (1964) e termina con Un apprezzato professionista di sicuro avvenire (1972), che porta De Santis ad affrontare le problematiche sociali e di costume che interessavano la commedia italiana del periodo.
 
Roma ore 11 è la vicenda corale di donne in lizza per un possibile lavoro presso lo studio di un ragioniere. Sullo sfondo di un’Italia di miseria e disoccupazione, la pellicola illustra le vite di queste giovani che si confrontano, ricordando le proprie esperienza di sopravvivenza quotidiana. Accalcate sulle scale dell’edificio, vinte dalla frustrazione e dalla disperazione, le tante donne precipitano su gradini che non riescono a sopportarne il peso. Un’amara verità attende quelle che verranno ricoverate in ospedale: l’ammontare della cifra di pagamento cui non si possono permettere costringe molte di loro a tornare a casa senza cure.

 

 

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