VENEZIA 70 – Incontro con Terry Gilliam e il cast di The Zero Theorem

Sala gremita per la conferenza stampa del grande vecchio Terry Gilliam, qui a Venezia in concorso a presentare il suo ultimo film The Zero Theorem, variazione su tema delle sue classiche ossessioni registiche. Presenti anche due degli attori: David Thewlis e Melanie Thierry.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Sala gremita per la conferenza stampa del grande vecchio Terry Gilliam, qui a Venezia in concorso a presentare il suo ultimo film The Zero Theorem, variazione su tema delle sue classiche ossessioni registiche. Presenti anche due degli attori: David Thewlis e Melanie Thierry.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Si potrebbe azzardare che questo film rappresenti il terzo di una trilogia con Brazil e L'esercito delle dodici scimmie?
Non lo so sinceramente, non penso mai in questi termini, apparirei più intelligente di quanto sono se rispondessi di si. Dico solo che Brazil è un film del 1984 che rappresentava una socitetà futuristica in cui io riflettevo. Questo film invece mi ha fatto riflettere sul presente, sui nostri giorni, era questa la mia intenzione. Riflettere sul nostro mondo virtuale, internet, il nuovo modo di comunicare. Per poi pensare al futuro: il modo migliore per guardare al futuro è non scordarsi del passato.

Il protagonista riduce tutto a "zero", è un modus idealistico di vedere il nostro reale?

Bah, non so se lui sia un idealista. Lui è semplicemente un lavoratore ingabbiato come gli altri, che si chiede come tutti: cosa faccio? Il mondo delle attuali multinazionali instilla una sola fede: la tecnologia. E oggi la cosa che mi dà molto fastidio è che si è tornati ad aver paura di fare domande.

Il suo film abbraccia una dimensione molto privata, lasciando un po' fuori la dimensione politica ed economica odierna, lo condivide? Cosa ne pensano gli attori?

Ma la mia visione è che l'individuo odierno viva appunto separato dalle questioni di cui lei parla. E questo può essere pericoloso o entusiasmante. Pensiamo solo al moto di rinnovamento della primavera araba nato prorpio su internet. Io stesso vengo sedotto dal mio computer, lo apro al mattino e guardo il mondo da là. Poi però mia moglie mi dice "ma gli altri? Che fanno? Come stanno veramente?". E allora mi son detto: faccio un film, e smetto di preoccuparmi per un po' di queste cose.
Thewlis: il film mi interessava moltissimo. Io non sono contrario alla tecnologia, ma mi chiedo se veramente migliora le vite. Io da un anno ho deciso di rinunciare totalmente al computer, scrivo a mano comunico con altri mezzi. Questa è ovviamente una posizione molto personale che non implica giudizi, ma mi sento meglio così.

Thierry: il film per me parla dell'isolamento. In tutti i sensi. Un concetto molto disumanizzante. Anche io preferisco usare il computer il meno possibile, non ho Twitter e non ho Facebook, semplicemente perchè mi dà fastidio che ci sia troppa gente che si nasconda dietro a uno schermo.


Visto il film e la parabola del suo protagonista, che ruolo ha l'amore nella società per lei?
Ah, guardi (sorridente e ironico), penso che sia pericolosissimo! Il mio protagonista lotta come un leone per difendersi dal dolore, l'amore ne provoca parecchio, è una cosa che vi sconsiglio caldamente!

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array