VENEZIA 70 – Incontro con Xavier Dolan e il cast di Tom à la ferme

xavier dolan, tom à la ferme
Presentato tra gli applausi dei giornalisti regista e cast di Tom à la ferme, nuovo film del giovanissimo (classe 1989) canadese Xavier Dolan. Oltre al regista e interprete erano presenti gli attori Lise Roy, Evelyne Brochu, Pierre-Yves Cardinal e l'autore della piece teatrale Michel Marc Bouchard

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xavier dolan tom à la fermePresentato traa gli applausi dei giornalisti regista e cast di Tom à la ferme, nuovo film del giovanissimo (classe 1989) canadese Xavier Dolan. Oltre al regista e interprete erano presenti gli attori Lise Roy, Evelyne Brochu, Pierre-Yves Cardinal e l'autore della piece teatrale Michel Marc Bouchard.

Che tipo di avoro è stato fatto nel passaggio dal testo teatrale a quello cinematografico?

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Bouchard: In linea di massima c'è stato un passaggio da 10 scene nella piece a più di 100 nel film. Chiaramente nel teatro le cose vanno diversamente, ci si può appoggiare a dei racconti che vengono fatti dai personaggi senza doverli per foza di cose mostrare. Xavier ha riesaminato gli eventi presenti nel testo e rielaborato tutto in 5 grandi capitoli.

Dolan: Inizialmente avevamo previsto di scrivere questo film su un lungo periodo. Ma dopo il Festival di Cannes sentivo di dover tornare a girare subito e ho chiamato Michelle Marc. Gli ho detto: "Sai il flm che vorremmo girare tra due anni? Bene lo faremo in due mesi". A quel punto abbiamo lavorato molto rapidamente. Quando vidi l'opera teatrale pensai fosse straordinaria: aveva delle cose perfette e altre che mi sarebbe piaciuto approfondire.

Cosa fa capire al protagonista che è arrivare il momento di abbandonare la fattoria?

Dolan: Tom non sente la violenza che subisce, perchè in un certo modo fa parte del suo percorso di lutto. Quando gli viene raccontato l'aneddoto di una violenza subita da un'altra persona per mano di Francis decide di andare via. Per lui quello è un momento chiave,  in cui realizza quello che sta succedendo e ritorna per così dire alla realtà.

Nel film ci sono delle ambiguità simboliche, come ad esempio il numero civico della fattoria che è il 69 e la felpa indossata da Francis con la bandiera americana e la scritta USA.

Dolan: Il 69 fa riferimento non tanto alla posizione sessuale quando all'inversione, al cambiamento numerico e sostanziale compiuto dai personaggi. La scritta USA si riallaccia al testo della canzone che uso alla fine del film in cui si dice "I'm so tired of you, America". E' un atteggiamento che riguarda un retaggio che abbiamo in Canada nei confronti degli Stati Uniti e mi piaceva che quel personaggio indossasse quella felpa.

Durante il film ci sono in alcune scene dei cambiamenti di formato in cui si passa al cinemascope. Per quale motivo?

Mi  piaceva cambiare il rapporto in 16:9 per schiacciare i caratteri, dare maggiore drammaticità ai personaggi. Ma non ritengo di aver inventato nulla.

 

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