VENEZIA 71 – Von Caligari zu Hitler (From Caligari to Hitler), di Rudiger Suchsland (Venezia Classici – Documentari)

Non è vanagloria, cinema che parla di sé stesso. Nell'opera di Suchland c'è molto di piú: il Cinema diviene l'autentico, misterioso psicanalista di una parabola di pazienti umani

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E' vita, quella che passa sullo schermo. Vita vissuta, storica, possibile, a volte soltanto immaginata. È vita, è mito, è dolcezza e innocenza, é isteria e fame, è fama, è sete di potere, bisogno di controllo. Le sequenze scelte con cura, le immagini in bianco e nero dal fascino irresistibile, non fanno altro che parlarci dell'uomo come se fosse il piú grande e il piú bel mistero dell'universo.
 
Cosí Rudiger Suchsland s'interroga di continuo, e di continuo va passandoci il suo inquieto, amletico dubbio: "Cos'è che sa il cinema che noi non sappiamo?"
 
Cos'è che rivelano gli occhi, certe forme contratte del viso, il paesaggio o l'architettura di un dato luogo, la forma di controllo espressa da un palmo guantato teso su di una cartina urbana? È quel che tenta d'illustrarci il giornalista tedesco nel suo documentario Von Caligari zu Hitler (From Caligari to Hitler), presentato alla 71a edizione del Festival dell'Arte Cinematografica di Venezia. In 113 minuti egli abbraccia una parabola temporale che va dall'emblema del cinema espressionista al più proibitivo periodo nazista; una ricerca che passa al setaccio un gran numero di registi tedeschi, dagli indebitamente obliati ai più forti Lang, Lubitsch e Murnau.
 
L'analisi acuta ed accurata del cinema nella Repubblica di Weimar ci presenta uno splendido intercalarsi di sequenze storiche e preziose, intervallate da interventi di storici e filmaker (fra i qualit Fatih Akin, in concorso al festival lagunare con The Cut). Attento, atarassico e nondimeno immerso nell'argomento trattato, Rudiger ci parla del cinema che parla dell'uomo, del suo modo di tradurre in immagini quel che la bocca non vuole o non osa pronunciare, suggerendo allo spettatore l'idea che il cinema sia cosa viva e vitale, in grado di carpire i misteri dell'animo che l'essere umano stesso fatica a svelare.
 
Cos'è, dunque, che esso conosce e che a noi sfugge? Cos'è che lo rende in grado di cogliere i moti oscuri ed inconsci della nostra psiche? A voi spettatori – deliziosi, omicidi sonnambuli, manipolo di professor Baum – l'onere di sfiorare la risposta all'interno del documentario..
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