#Venezia 78 – Lovely Boy. Incontro con Francesco Lettieri e Andrea Carpenzano

Presentato fuori concorso alle Giornate degli autori, il nuovo film di Francesco Lettieri si ispira al mondo della musica trap per avvicinare i giovani al cinema. Dal 4 ottobre su Sky Cinema

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Si è svolto stamattina l’incontro di Lovely Boy, il nuovo film di Francesco Lettieri, presentato fuori concorso a Venezia78, all’interno delle Giornate degli autori e con protagonisti Andrea Carpenzano e Ludovica Martino, presenti all’incontro insieme a Daniele Del Plavignano e il co-sceneggiatore Peppe Fiore. Prodotto da Indigo Film in collaborazione con Vision Distribution, il film verrà distribuito da Sky Cinema a partire dal prossimo 4 ottobre.

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Lettieri ha detto che l’obiettivo era fare un film trasversale, che parlasse ai giovani e avvicinasse al cinema quelle persone che in sala non ci vanno. “Voglio fare un cinema popolare e sono partito dalla musica perché è popolare”. Scritto durante il lockdown, la sceneggiatura si sviluppa seguendo due linee narrative differenti e antitetiche, una ambientata a Roma, più nevrotica e allucinata, scritta da Lettieri, e una ambientata in Trentino Alto Adige, scritta da Fiore. Una divisione che si mantiene anche dal punto di vista registico. “Abbiamo girato con ottiche diverse. La parte a Roma ha un ritmo frenetico, tantissime musiche diegetiche ed extra diegetiche, inquadrature strette che si concentrano sul volto di Andrea. A Bolzano invece abbiamo girato con camere fisse, le inquadrature sono più ampie, non c’è musica e i tempi e i silenzi sono più lunghi” ha spiegato Lettieri. Per riuscire a rendere la storia il più verosimile possibile, il regista e gli attori hanno preso spunto dalla realtà, in particolar modo dai social network come Instagram, guardando stories e ascoltando canzoni trap.

Arrivavo in sala trucco e c’erano le casse a palla” ha raccontato Ludovica Martino. E a proposito della musica, Carpenzano ha dichiarato: “Ascoltavo trap anche prima. Ascolto un po’ di tutto. Per questo il film mi ha interessato fin da subito” e in merito alla sua preparazione per il ruolo “Sono andato a osservazione, dei movimenti, del modo di parlare. É una storia reale perché c’è. Si sente, si vede, si osserva e questo la rende reale”. “Il rischio era di fare un film che scimmiottasse la realtà. Abbiamo quindi cercato di creare un ambiente originale e verosimile attraverso i costumi, i tatuaggi e le canzoni, che sono state scritte appositamente per il film” ha aggiunto Lettieri. Un altro elemento interessante emerso durante l’incontro è l’esperienza decennale di Del Pavignano come operatore all’interno di una comunità di recupero. “Tante scene nella comunità vengono dall’esperienza di Daniele” ha raccontato il regista. “È un film che parla di cose semplici, dove c’è un grande amore per i personaggi e una speranza nell’umanità, che vuole trasmettere un’idea di comunità, che si sta bene quando si sta con gli altri”.

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