#Venezia73 – Irene Dionisio alla SiC con Le ultime cose, suo “primo” film

Incontro esclusivo con la regista di Le ultime cose, classe ’86. Il banco dei pegni è non solo un contenitore di dinamiche legali, ma pure metafora di un concetto attualissimo come il debito

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Produzione Tempesta/Carlo Cresto-Dina insieme con Rai Cinema in uscita nelle sale italiane il 29 settembre, Le ultime cose è la prima opera di finzione di Irene Dionisio, concepita dopo un tempo di soli trenta minuti passato a fotografare il luogo da lei prescelto per il film. Le ultime cose alterna vicende personali e relazionali al centro di uno scenario nient’affatto usurato: il banco dei pegni. Dopo tre documentari ben accolti, amante del bacino artistico di Frederick Wiseman, la Dionisio riporta in questo prodotto un certo stampo realistico; tutti gli attori principali sono stati infatti ingaggiati per ruoli che vestissero in parte le loro personalità ed esperienze e decine di personaggi secondari, secondo un vero modello neoralista e confacente al suo background, vengono da ambienti non artistici.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Il banco dei pegni è per lei non solo un contenitore di dinamiche legali di compravendita, ma pure metafora di un concetto come il debito, attualissimo nella forma da lei privilegiata di colpa, moralità familiare, vergogna nei confronti della società, una necessità di restituzione da noi introiettata e  che l’istituzione genera non riflettendo purtroppo sulla possibile portata.

Il film è girato interamente in 50mm affinchè ricrei la stessa orizzontalità dello sportello del banco dei pegni cui i clienti si avvicendano, un sistema legale che si confronta con l’esterno dominato da ricettatori spietati con cui la regista si è realmente confrontata.

“Vorrei che il pubblico capisse che quello che ho mostrato è parte della vita quotidiana, questa forse la dichiarazione più emblematica espressa dalla Dionisio, a Venezia nella sezione della Settimana Della Critica. Vorrebbe che il pubblico, per quanto il fim sia impregnato di humor nero e ironia, percepisse e accogliesse quella speranza, quel desiderio di poter dire no ad un sistema corrotto e colluso, vedi il personaggio della direttrice, e potesse dunque riflettere su come dire no.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array