#Venezia73 – “Vorrei lavorare con Sorrentino”. Incontro con James Franco

La nostra intervista con l’attore e regista statunitense che al festival ha portato il suo nuiovo film, In Dubious Battle. Parole d’elogio per l’Italia

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È la battaglia di tutti noi. La battaglia tra due fazioni, due visioni, mondi diversi. La stessa battaglia che affrontiamo ogni giorno, ma con dinamiche diverse.

Dopo l’inaspettata assenza dello scorso anno, James Franco torna a Venezia per presentare il suo nuovo film, In Dubious Battle, tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck con un cast ricchissimo che vede la presenza di Robert Duvall, Selena Gomez, Nat Wolf e Vincent D’Onofrio. “Abbiamo avuto una base molto forte sin dall’inizio: dal testo letterario per l’adattamento ai grandi attori interessati, persone alle quali mi ispiravo ancor prima di iniziare a recitare. Mi piace pensare che abbiano accettato perché volevano lavorare con me, ma è stato anche grazie al forte materiale che avevamo a disposizione.”

Reduce da un dottorato in letteratura a Yale e dal successo della serie tv 22.11.63, Franco racconta di come abbia voluto fortemente portare sul grande schermo In Dubious Battle: “Ho recitato a teatro Of Mice and Men, altro grande classico di Steinbeck, ma nonostante questo romanzo abbia personaggi incredibili, ho capito che adattarlo al cinema non avrebbe funzionato. È un libro molto intimista, può funzionare solo come romanzo e come spettacolo teatrale. In Dubious Battle, invece, mostra una storia, una lotta molto più grande. Il conflitto, qui, è molto più chiaro, forte, centrale e continua a crescere lungo tutta la storia, mostrando due fazioni inconciliabili. Più si va avanti, più siamo portati a chiederci cosa vogliano davvero, cosa otterranno. Non si tratta solo di questioni politiche, ma del conflitto dell’uomo, del perché combattiamo, con gli altri e con noi stessi.”

Ingiustizie sociali, lotte e contrasti, ma non solo: “Credo che tutto dipenda da una decisione: scegliere su cosa vuoi soffermarti. Il film si basa su grandi ideali e grandi problematiche, ma quando le persone decidono di incentivare direttamente il cambiamento, le problematiche più dure non esistono. Non si parla solo di concetti, si parla di persone. Persone che sono coinvolte e che fanno sacrifici per ciò in cui credono, come il mio personaggio, Mac. Finché la situazione rimarrà tale, è una storia che sarà sempre recente.”

Franco non ha poi perso occasione per ringraziare la Mostra del Cinema e per ribadire il suo interesse per l’Italia: “Amo i libri di Elena Ferrante, penso che sia geniale perché – chiunque sia, dovunque sia –  è riuscita a creare una carriera senza dipendere dalla pubblicità. Riguardo il cinema, adoro Gomorra. E poi mi piacerebbe lavorare con Sorrentino, troppo ovvio?”.

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