#Venezia74 – Brawl in Cell Block 99. Incontro con S. Craig Zahler e Vince Vaughn

Dopo anni di gavetta S. Craig Zahler arriva al Lido. Brawl in Cell Block 99, accolto dagli entusiasmi della stampa internazionale, sarà il film di mezzanotte di questa edizione.

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Per un artista dai tanti talenti come S. Craig Zahler (oltre ad essere regista è fotografo, scrittore, musicista etc.) arrivare al Festival di Venezia è senza dubbio un’affermazione personale. Dopo anni di progetti finiti nell’oblio e tanta gavetta di scrittura tra romanzi e teatri della provincia americana, il successo di Bone Tomahawk, il suo esordio, lo ha portato qui a Lido. Brawl in Cell Block 99, accolto dagli entusiasmi della stampa internazionale, sarà il film di mezzanotte di questa edizione. Nonostante l’evidente emozione del regista di Miami sin dalle prime risposte non si tira indietro da affrontare temi importantiNel mio primo film Bone Tomhawk, la violenza aveva una portata totalmente traumatica visto che esplodeva improvvisamente all’interno di una comunità tranquilla.” ricorda l’autore. “In Brawl in Cell Block 99 la violenza invece ha uno scopo completamente diverso. Essa è all’interno di Bradley, il protagonista, un uomo scisso tra il dare sfogo ai suoi istinti e il continuare a replimerli. Quando la violenza arriva nel film ha una forza diversa, anche catartica.”

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S. Craig Zahler ci tiene anche a indicare i suoi punti di riferimento cinematografici, citando Don Siegel, omaggiato dal film, come il suo maestro:Io amo il cinema di genere degli anni 50 e 60. Erano film che non si limitavano al semplice compito ma andavano oltre. Era tutta una questione di filosofia che io cerco di replicare nei miei film. Ecco perchè abbiamo scelto di omaggiare, con il titolo, Rivolta al blocco 11 di Don Siegel, un maestro. Certo, il suo film aveva una valenza sociale importante. Noi abbiamo preferito muoverci su altre corde.”

Altro protagonista dell’incontro è, per forza di cose, Vince Vaughn, nei panni poco comodi dell’anti-eroe violento.La commedia non è scomparsa dalla mia vita.” ammette l’attore.“Semplicemente negli ultimi anni sono riuscito a seguire anche altre strade che mi hanno dato grandi soddisfazioni. Ho amato Bone Tomahawk, quindi quando c’è stata la possibilità di interprendere questo viaggio sono stato entusiasta. Ovviamente il lavoro che ho dovuto fare è stato più complesso. Con Craig abbiamo lavorato sul tipo d’azione fisica da portare sullo schermo e mi sono allenato duramente. E’ stato un onore mettermi alla prova.”

Quello tra Vaughn e il film è stato un colpo di fulmine. “Del mio personaggio ho amato la grandissima profondità. Bradley è un uomo che lotta per non farsi sommergere. Il film parla, infatti, di una battaglia quotidiana, di nemici reali e concreti. Bradley si prende sulle spalle delle responsabilità importanti e le porta fino in fondo. E’, infatti, nel contesto della sua famiglia e dell’amore per sua moglie che nasce la sua abnegazione totale.”

Nelle motivazione della scelta di partecipare a questo progetto, però, l’attore non dimentica il regista con il quale sarà presto di nuovo sul set. “La storia era bellissima. Potergli dare un corpo è stata un’esperienza rinfrescante. Craig è un regista che crede nel suo lavoro, che non accetta compromessi e che scrive magnificamente. E’ stato un premio lavorare con lui.”

 

 

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