#Venezia75 – 24/25 – Il fotogramma in più, di Giancarlo Rolandi e Federico Pontiggia

Il rapporto tra cinema e tv in una carrellata composta da un archivio accuratamente selezionato. Diretto e divulgativo, un bel viaggio nella memoria. Venezia Classici Non Fiction


Corso Trimestrale di Montaggio in presenza, dal 26 marzo



MASTERCLASS di REGIA con MIMMO CALOPRESTI, dal 25 marzo online


IA per il Filmmaking, corso online dal 1° al 29 aprile


Il rapporto tra cinema e tv. Le differenze tecniche ed estetiche. La meccanica e l’elettronica. Un fotogramma di differenza. “Il cinema esiste grazie a un difetto del nostro occhio” afferma Giuseppe Tornatore che con Corrado Augias sono le uniche due testimonianze. E non aver intasato questo documentario con troppi personaggi che parlano è già un punto a favore per un lavoro diretto ed essenziale. Il rapporto è contrastato e strettissimo. Dall’inizio delle prime trasmissioni Rai il 31 gennaio 1954, si attraversa il rapporto della loro storia attraverso i frequenti incroci come la celebre trasmissione di Mike Bongiorno Lascia e raddoppia? e Totò lascia o raddoppia? di Camillo Mastrocinque. La tv entra nel cinema, il cinema in tv o Alberto Sordi negli studi Rai attraverso il celebre personaggio di Guglielmo il Dentone nel film a episodi I complessi.

Il materiale d’archivio è ricco ma anche accuratamente selezionato. Ed è arricchito da un ritmo che lo rende scorrevole ma anche capace di soffermarsi su alcune fasi cruciali di questo rapporto. I registi celebri che hanno lavorato per la tv come Mario Soldati, che hanno realizzato film (Prova d’orchestra di Fellini, Le avventure di Pinocchio di Comencini, I recuperanti di Olmi). Il passaggio al colore. Le parodie di film famosi in L’amico del giaguaro nella puntata con La pensione Potemkin. Il duello tra Monicelli e Moretti in Match condotto da Arbasino. E poi le profezie su quella che sarebbe diventata la tv oggi: Villaggio in Signore e signori, buonanotte con il suo Disgraziometro; l’attacco alla tv di Fellini in Ginger e Fred e l’intervista piena di dolore contro gli spot che interrompono i film.

Il merito del lavoro di Rolandi e Pontiggia è quello di aver saputo selezionare accuratamente i materiali. Per chi è più vecchio è un viaggio nostalgico della memoria. Per chi è più giovane è utile per conoscere le frasi cruciali di questo rapporto. Il linguaggio è chiario, mai saccente. Sa parlare direttamente ed essere divulgativo.


Sentieriselvaggi21st n.19: cartacea o digitale


    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative