#Venezia77 – Assandira. Incontro con Salvatore Mereu e Gavino Ledda

Il regista e il protagonista raccontano la loro opera tratta dal romanzo di Giulio Angioni e presentata ad Orizzonti a #Venezia77

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Salvatore Mereu torna con Assandira sette anni dopo Bellas Mariposas, con un film dalla genesi lunghissima, frutto di un’idea che ha avuto bisogno di sedimentare e di tante difficoltà da superare: “Avevo letto il libro nel periodo in cui stavo facendo Mariposas. Le difficoltà incontrate per realizzare il progetto sono molte, quella di voler lavorare con dei non attori, il volere utilizzare la lingua del posto, il non considerare quali possono essere i gusti del pubblico, e non ultima la difficoltà di trovare le risorse. La Rai ci ha creduto subito ed è stato un partner fondamentale, non ha mai interferito e mi ha lasciato completa libertà. Non è facile trovare i mezzi per realizzare un progetto come questo se non ti chiami Sorrentino, Garrone o Guadagnino. Devi credere molto nella storia, altrimenti ad un certo punto ti viene naturale abbandonarla”.

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L’idea era quella di raccontare l’approdo difficile nella modernità di un uomo che ha un profondo rispetto per il luogo in cui è cresciuto, uno scoglio che prova a superare per amore per il figlio e l’affetto per la nuora, per cui nutre un sentimento inedito, nuovo per lui, che ha paura di scoprire. “Il gesto catartico che compie vuole ristabilire un ordine naturale alterato. Una riflessione sul conflitto tra chi trova giovamento dal turismo di massa, molto spesso invasivo, ma che stravolge a volte la coscienza di intere popolazioni. La domanda da porsi è questa: si può pagare un prezzo così alto per il profitto?” Anche Gavino Ledda conferma le parole del regista ed aggiunge qualche precisazione, parla di un fenomeno, appunto quello del turismo, che è una scossa tellurica, non riguarda solo la Sardegna, e sarebbe necessario rispettare la terra e le creature che la abitano, ed usa una metafora per spiegare meglio il concetto, nessuno sa fare il nido meglio della rondine.

Assandira è un film che parte dalla Sardegna ma vuole divulgare un messaggio universale, fuori dal particolarismo autoctono. Il punto chiave è quello di raccontare un passaggio di testimone tra generazioni che è venuto meno, che non ha assorbito i valori tradizionali per andare a cercare fortuna fuori, ma è tornata sconfitta. “Intendiamoci, continua Mereu, è comunque una generazione ricca e va rispettata. Soltanto non era lì nel momento del passaggio con la precedente, soffre di un’assenza. Io questa cosa la sento sulla mia pelle, ancora di più dal momento che sono diventato padre da poco. Nel film Gavino vuole mettere fine ad un’esperienza giudicata negativamente, ma il suo tentativo di viene vanificato dal più terribile degli eventi. C’è qualcosa di più terribile dal sopravvivere al proprio figlio? La scelta di assegnare a lui il ruolo di protagonista è abbastanza logica, visto che ha scritto in faccia questo mondo.”

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