#Venezia79 – Incontro con Catherine Deneuve

L’icona del cinema francese riceve il Leone d’oro alla carriera. Oggi si è presentata ala stampa di #Venezia79 con un incontro che ha ripercorso la sua straordinaria carriera

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È l’incontro con Catherine Deneuve ad aprire la 79esima Mostra del Cinema di Venezia. L’icona del cinema francese (anche se lei non ama questa definizione) riceve il Leone d’oro alla carriera. È datata 2019 la sua ultima presenza al Lido per l’allora film di apertura Le verità, di Hirokazu Kore’eda. Risale invece al 1967 la sua primissima partecipazione alla Biennale con Luis Bunuel e uno dei suoi capolavori Bella di Giorno. Deneuve, di un fascino discreto e mai sopra le righe, esordisce raccontando del suo rapporto speciale con il festival lagunare.

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E’ un Festival molto importante per me, venni la prima volta nel 1967 per Bella di giorno, l’ultima volta aprii il festival nel 2019. Sono orgogliosa e felice di questo riconoscimento”.

Il ricordo del suo primo Festival è l’occasione per una domanda sulla sua carriera, sulle opportunità sfruttate e quelle sprecate: un bilancio complessivo di una vita dedicata al cinema.

“E’ difficile fermarci in un momento della nostra vita e pensare che tutto fosse già stato deciso. Non è mai così. Ci vuole una buona dose di fortuna, a volte si prendono decisioni sbagliate e lo capiamo nel tempo. Dopo tanti anni, hai la lista delle scelte fatte e speri solo che il più delle volte siano giuste. Noi attori siamo solo una parte del film, una buona decisione presa dal singolo attore può essere modificata da mille fattori esterni. Per questo penso che sia meglio ricordare agli attori che non tutto dipende dalle loro le decisioni.”

Deneuve nel corso della sua carriera ha lavorato con registi del calibro di Francois Truffaut, Roger Vadim, Luis Bunuel, Claude Lelouch, Agnes Vardà, Roman Polański, Jacques Demy. Molti tra questi indiscussi protagonisti del cinema d’autore erano ancora poco conosciuti ai tempi della loro collaborazione. Ma come si riconosce il talento di un grande regista?

“Spesso del loro talento ti rendi conto dopo, a cose fatte, quando si lavora insieme per la prima volta è tutto più complicato. Talvolta vengono dal niente e diventano famosi. E’ impossibile immaginare l’esito limitandosi a leggere la sceneggiatura. Se mi chiedete quali sono i film e i registi che definiscono la mia carriera direi Les Demoiselles de Rochefort di Jacques Demy, e le pellicole che ho girato con Truffaut e Téchiné.”

A proposito di film e del suo rapporto con l’industria cinematografica, Deneuve spiega la sua posizione sulle recenti modalità di fruizione, raccontando come vive personalmente la passione verso il grande schermo.

Il cinema è sempre in grande cambiamento, adesso abbiamo lo streaming. Io a casa ho un grande schermo, il cinema cambia costantemente anche nella sua modalità, però non mi piace scoprire un nuovo film sul mio divano. Non solo per il suono, è l’atmosfera. Le cose si percepiscono in modo diverso in sala. Amo il cinema e vado al cinema.”

Durante l’incontro arrivano tante domande sull’immagine che Deneuve ha rappresentato nel tempo, da sex symbol ad icona del cinema francese.

“Io un sex symbol? Non lo sono mai stata. Forse a causa del mio aspetto, il fatto di essere bionda, capelli lunghi…Ma se rivedete delle mie vecchie foto non appaio mai in posa sexy. E’ stata una sfida mantenere questo look ma non è la cosa fondamentale della mia vita, soprattutto per la mia età. Per quanto riguarda il come vivere lo scorrere del tempo, credo che lo si viva meglio in Europa che negli Stati Uniti. Negli Anni ’50 in America si pensava che una donna a trentacinque anni fosse più che matura. Le cose, per fortuna sono cambiate, ma ripeto, per un’attrice è meglio invecchiare in Europa.”

Nonostante la sua lunghissima e prolifica carriera e il ruolo che ha conquistato nel panorama cinematografico mondiale Deneuve si ritrae non appena le viene chiesto quali consigli dare ad una giovane attrice.

Per carità. Nessun consiglio. Mai. Darei piuttosto un consiglio di vita: di essere fedeli a sé stesse, ai propri gusti, alle proprie idee. E’ come quando si cammina a lungo in montagna, ci sono le salite dure, i momenti di sconforto, le vette.

L’incontro si conclude con un’anticipazione su due film in lavorazione di cui Deneuve sarà protagonista.

Ho appena finito un film su Bernadette Chirac e suo marito Jacques Chirac, l’ex presidente francese, presto ne girerò un altro (in lingua inglese) ambientato in Belgio in una fattoria, si intitola Funny Birds, sarò in mezzo alle galline…”

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