#Venezia79 – No Bears: Jafar Panahi, cineasta sotto attacco

Attualmente in stato di arresto, Panahi fa arrivare a #Venezia79 il suo nuovo film. La Mostra prevede una serie di eventi “per i cineasti arrestati o imprigionati nel mondo nell’ultimo anno”

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Dopo un esordio brillante girando svariati cortometraggi e operando da aiuto regia nei film di Abbas Kiarostami – Sotto gli Ulivi; 1994 -, nel 1997 Jafar Panahi vince il Pardo d’oro al Festival di Locarno per Lo specchio, nel 2000, il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia per Il cerchio, e, nel 2006, l’Orso d’argento per la migliore regia al Festival di Berlino per Offside. Ha girato nel 2011 This Is Not a Film, un documentario, di fatto un video-diario, nonostante le conseguenze legali del suo arresto. Il docu-film venne contrabbandato al di fuori dell’Iran tramite un hard disk e presentato al Festival di Cannes nello stesso anno. Seguono, spesso portati a termine in modalità simili, Closed Curtain, il fortunatissimo Taxi – Teheran, Orso d’Oro a Berlino 2015, e Tre volti (2018).

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“Panahi non fa come gli viene detto, infatti egli ha avuto successo proprio per non fare come gli viene detto.”

 

Hamid Dabashi, professore di letteratura iraniana

Attualmente ancora una volta in stato di arresto, il volto del “nuovo cinema iraniano” torna a Venezia 79 con No Bears. La Mostra punta i riflettori e abbraccia la protesta portata avanti dallo stesso Panahi, che ad oggi è vittima di un sistema giudiziario – quello del regime – che non permette a registi e creativi di raccontare alcune realtà scomode. Lo stesso sistema giudiziario ha agito recentemente contro altri due cineasti: Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad.

Durante la Mostra di Venezia sarà possibile partecipare a due iniziative di solidarietà “Per i cineasti arrestati o imprigionati nel mondo nell’ultimo anno” con l’allestimento di un panel e un flash-mob sul red carpet. Sul sito della Biennale sono disponibili ulteriori info.

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