Vento di primavera
di Roselyne Bosch
Francia, estate del 1942. Prima gli ebrei vengono costretti a portare la stella gialla, poi ad allontanarsi dai luoghi pubblici, dagli impieghi e dalle scuole. L'undicenne Joseph Weismann (Hugo Leverdez), insieme alla sua famiglia e come migliaia di ebrei, ha trovato riparo nel quartiere parigino di Montmartre. Tra il 15 e il 16 luglio, però, oltre 13.000 ebrei vengono rastrellati e ammassati all'interno del Vélodrome d'Hiver, per poi essere condotti al campo di concentramento di Beaune-La-Rolande. Ma un mattino, i bambini si ritrovano da soli, separati dai genitori.
La storia di Vento di primavera è vera: tutti i personaggi del film sono realmente esistiti e tutti gli avvenimenti sono realmente accaduti. E' quella brutta pagina della storia d'Europa nota come la "retata di Vel d'Hiv", il Velodromo d'Inverno dove gli ebrei furono imprigionati per giorni in condizioni quasi disumane. Il film di Roselyne Bosch (tra le sue sceneggiature più popolari Il patto del silenzio, In caso di disgrazia, 1492: la conquista del paradiso) è stato realizzato con un importante sforzo economico (20 milioni di euro) e logistico (il velodromo è stato ricostruito in studio a Budapest), per essere nelle intenzioni del produttore "lo Schindler's List francese".
(E. P.)