Vicini di casa, di Paolo Costella

Un film a circuito chiuso dove il tanto discusso rapporto sessuale diviene un noioso oggetto di discussione analitica fine a sé stessa. Remake della commedia spagnola Sentimental di Cesc Gay.

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Gli sguardi furtivi dalla finestra del vicino. Il personaggio interpretato da Claudio Bisio è letteralmente tormentato da ciò che avviene al di fuori dell’inquadratura, oltre la propria portata visiva. La paura di essere oggetti di voyeurismo. Chissà quante volte il vicino si è messo a sbirciare di nascosto il suo fatiscente ma pur sempre algido appartamento vissuto dalla classica coppia borghese dominata da una reciproca incomunicabilità. Chissà quanto fanno l’amore questi vicini che superficialmente disturbano il loro sonno ma che nel profondo nutrono le loro più nascoste perversioni. Ovviamente questi echi insopportabili richiamano nella testa dei protagonisti la necessità di una risposta immediata. Bisogna arrivare alla conoscenza di questa coppia che sicuramente vive l’amore in maniera più libera e spensierata rispetto a Giulio, appunto l’ironico (spesso anche troppo) protagonista interpretato da Bisio, e Federica (Vittoria Puccini), sempre più prigionieri di una crisi senza fondo. E la più ovvia e diretta via per scoprire ciò è organizzare una cena tra vicini dove questi dubbi arrivano alla loro totale rivelazione con Laura e Salvatore, questa tanto discussa quanto affascinante coppia di aperte vedute che progressivamente porterà sia Giulio che Federica a confrontarsi con i propri segreti.

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Costella con Vicini di casa – remake della commedia spagnola Sentimental di Cesc Gay – racconta l’erotismo che trasuda silenziosamente nella borghesia come un eco che progressivamente viene soppresso da una morbosa razionalizzazione in termini assoluti dell’amore. Il sesso è matrice dell’equivoco, dell’imbarazzo ma allo stesso tempo rappresenta un vero banco di prova per questa coppia che potrebbe deviare attraverso il rapporto con i propri vicini verso la scoperta e l’espansione del proprio rapporto. Infatti Salvatore (Vinicio Marchioni) continuamente rivolge ai protagonisti la tentazione di andare oltre i propri limiti, di trascinare la propria storia al collasso in una sfera affettiva sicuramente più irrazionale ma allo stesso tempo più divertente, più terapeutica. Invece Costella preferisce rinchiudere anche la più slanciata delle digressioni erotiche in un ambiente ostile, appesantito, trascritto in un’idea di cinema simultaneamente conservatrice dove anche l’estremo subisce passivamente il tanto temuto trattamento psicoanalitico. Infatti, nonostante un inizio che potesse presupporre delle buone basi per una commedia apertamente fondata sullo sfatamento del più ovvio dei tabù, Vicini di casa purtroppo diviene un film a circuito chiuso dove il tanto discusso rapporto sessuale diviene un noioso oggetto di discussione analitica fine a sé stessa come la più claustrofobica delle terapia di coppia- Viene quasi da domandarsi se il sesso viene visto ancora oggi dalle produzioni italiane come un’entità nemica dall’ingannevole estro progressista. 

 

Regia: Paolo Costella
Interpreti: Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni, Valentina Lodovini
Distribuzione: Medusa
Durata: 83′
Origine: Italia, 2022

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
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Il voto dei lettori
2.67 (54 voti)
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